I Danni del Divorzio nei Figli Maschi e Femmine

Si è visto come le reazioni alla separazione coniugale sono determinate da diverse variabili. Un fattore che può aumentare, o attenuare il rischio dell’affrontare una separazione conflittuale è il genere.

Maschi e femmine sembrano reagire diversamente alle stesse variabili del conflitto e tali reazioni sembrano associate a quelle del genitore dello stesso sesso.

  • Gli effetti negativi riscontrati nelle femmine sembrano connessi alla risoluzione o meno del conflitto e questi aumentano nel momento in cui la madre manifesta un alto grado d’ostilità. Inoltre durante l’adolescenza i comportamenti sono, generalmente, influenzati dalla pressione sociale, per cui queste tendono a preoccuparsi maggiormente dello stato d’animo altrui e di conseguenza sono più sensibili al conflitto. Pertanto si ritrovano più spesso invischiate nelle relazioni disfunzionali familiari.
  • Le femmine reagiscono più facilmente con ansia e tristezza. Sentimenti negativi che tendono a intensificarsi quando attribuiscono a se stesse la colpa del conflitto. Inoltre se femmine, i genitori si pongono nei loro confronti con maggiore affettività.
  • Nei maschi, invece, il rischio di risposte disfunzionali aumenta proporzionalmente al grado di pericolo intuito nella relazione tra i genitori. Dunque, un’elevata conflittualità può accrescere la probabilità che essi mettano in atto comportamenti esternalizzanti, i quali, a volte, non fanno altro che alimentare gli scontri tra i genitori.

Le pressioni sociali che spingono sul genere maschile, li portano a estraniarsi dalla situazione, creandosi degli interessi che li allontanino da casa o che li rendano autonomi e più indipendenti. Ciò diminuisce il loro rischio di essere invischiati nelle relazioni disfunzionali.

Secondo Cigoli (1998) nei figli di separati l’acquisizione di un’identità di genere sarebbe rallentata, ma in ogni caso le differenze menzionate devono tener presente di un’altra variabile, essenziale per definire le diverse reazioni dei figli: l’età.

di Chiara Bartoletti

Psicologia della separazione

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