Effetti negativi della mindfulness

Nelle terapie basate sulla meditazione, così come in altre tecniche terapeutiche ai benefici significativi si associano potenziali costi o addirittura rischi del paziente. Non in tutti i casi è suggerita questa terapia, tuttavia la ricerca sugli effetti negativa è veramente limitata

Uno dei principali costi associati alla meditazione è il costo temporale, fare meditazione o comunque aderire a un programma di mindfulness, come abbiamo osservato dagli studi precedenti comprendono tempi che vanno dalle 5 alle 60 settimane con diversi incontri alla settimana, da sommarsi agli homework da svolgere a casa. Tuttavia in termini di costi economici, gran parte del trattamento, quello appunto relativo agli homework è da svolgersi individualmente quindi ad esso non si associa un costo economico suppletivo.

Il costo temporale, in molti casi è riguadagnato, ovviamente si per quanto riguarda i casi di efficacia della terapia e di efficienza del soggetto nei vari contesti nei quali si imbatte (lavoro, famiglia), ma anche in tempo guadagnato per quanto riguarda la qualità del sonno. Come abbiamo visto nel paragrafo relativo agli studi su bambini e adolescenti la Mindfulness è applicata a casi di disturbi del sonno, ovviamente l’efficacia sulla qualità del sonno migliora anche per i soggetti che non presentano disturbi di questo tipo, e una maggiore qualità del sonno porta automaticamente ad una maggiore gestione e uso del tempo durante la giornata.

A costo temporale ed economico, proprio pressoché di tutte le terapie si sommano alcuni casi relativi all’esarcebazione di sintomi psichiatrici. La meditazione non è consigliata in tutti i casi, sia per quanto riguarda le pratiche di mindfulness che della meditazione trascendentale (TM), meditazioni diverse tra di loro per alcuni aspetti, simili per altri. I punti di contatto tra le due meditazioni sono l’attenzione focalizzata su un mantra (una parola o una frase ripetuta mentalmente più volte), così come è comune alle due pratiche l’introspezione, lo scan della postura e della seduta. Essendo che gli studi sugli effetti negativi della mindfulness e della TM non sono moltissimi, soprattutto per quanto riguarda le pratiche comuni ad entrambe le terapie ne sono stati radunati gli effetti e studiati in sieme

Gli effetti negativi possono essere così riassunti:

  • French et al. hanno trovato sentimento di grandiosità, comportamento inusuale, euforia ed intensa disforia
  • Kennedy ha riportato di due casi di depersonalizzazione
  • hanno invece discusso un caso di psicosi in persone che precedentemente hanno vissuto psicosi o hanno disordine di personalità psicotipica
  • Gli stessi effetti sono stati riscontrati anche in soggetti senza precedenti casi di malattia mentale
  • Caso di mania prodotto dalla meditazione

In opposizione ai casi psicotici ci sono una serie di studi documentati correlati al pensiero negativo, ai sintomi dell’ansia, dell’ossessione e della depressione.

  • Lazarus e Otis hanno riportato casi di tentativi di suicidio o di esarcebazione della depressione o ancora un sentimento di inettitudine a seguito del training in meditazione trascendentale.
  • Epstein e Lieff e Walsh hanno invece riportato la possibilità di impostare ansietà e ruminazione su pensieri ossessivi, in particolare oltre l’esperienza interna ed esistenziale

Una ricerca più completa (Shapiro) ha voluto comparare i soggetti che hanno riscontrato effetti positivi (62,9%), da quelli che hanno riportato effetti negativi (7,4%), notando che chi riscontra effetti positivi sono molto superiori a chi riscontra effetti negativi (si consideri comunque la scaristà del campione: 27 soggetti).

Tra chi ha riscontrato effetti negativi è stato trovato un paradossale aumento dell’ansia, panico, tensione, mentre in altri una minore motivazione a vivere, noia, dolore, confusione e disorientamento, depressione, negatività, così come un paradossale aumento della giudiziosità (judgemental feeling).

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