I fattori scatenanti il disturbo bipolare

I seguenti fattori possono condizionare l‟insorgenza e/o decorso del disturbo bipolare:

1. la luce e i cambiamenti stagionali.

Molte persone che vivono in climi con cambiamenti significativi della luce diurna e della temperatura presentano variazioni del loro umore in relazione a tali cambiamenti: tali effetti sono più evidenti nei paesi nordici ( in Scandinavia per esempio) che nei paesi più vicini ai tropici e forse questo giustifica la maggiore prevalenza di disturbi dell’umore e di suicidi in quei paesi rispetto a quelli più a sud (nell‟emisfero sud è naturalmente vero il contrario).

L’inverno ed i periodi vicini agli equinozi della primavera e dell‟autunno tendono ad associarsi più frequentemente alla depressione, mentre invece nei mesi estivi è prevalente il sentimento di particolare benessere, talvolta sino alla mania. Inoltre, la primavera e l‟autunno sono periodi di maggior rischio per il suicidio. 17
Sentirsi giù, proprio come sul ciglio della depressione o in un inaspettato bien entre, capita spesso. Anche in coincidenza della primavera o quando si arriva all‟estate.

Lievi oscillazioni dell’umore sono normali e risentono soprattutto dei fatti che caratterizzano la nostra vita. È naturale sia demoralizzarsi per piccoli o grandi insuccessi, per sconfitte o perdite, sia essere con l‟umore alle stelle perché presi dall’euforia che segue apparentemente insignificanti giustificazioni o a reali successi.

A volte, ci si sente meglio nel periodo primaverile, peggio all‟inizio dell‟autunno. Ma se spesso si tratta di fenomeni fisiologici, in altri casi le oscillazioni rasentano (ma non lo sono) il patologico: per questi soggetti si parla di personalità ciclotimiche.

Sono delle varianti di personalità del tutto normali che non compromettono affatto l’adattamento sociale dell’individuo e che possono anche favorirlo. Tuttavia rappresentano fattori di rischio per lo sviluppo di veri disturbi dell‟umore. Lo stato di malattia invece riguarda quelle modificazioni dell‟umore particolarmente ampie: più spesso verso i bassi, raramente verso l‟alto. Non è raro riscontrare familiarità, mentre il rischio di suicidio per questi pazienti è stato valutato intorno al 15%.

2. La vita moderna, la riduzione delle ore di sonno, l‟aumento dell‟esposizione alla luce e degli stimoli quotidiani, aggraverebbero il curabile disturbo bipolare (Pozzi G., Tempesta E., 2000).

3. Alcool, stupefacenti, caffeina e stimolanti.

Molte sostanze, comprese le droghe e l’alcool, agiscono sul funzionamento cerebrale e spesso hanno effetti sull‟umore ed il comportamento. È frequente per molte persone con il disturbo bipolare cercare di curare i propri sintomi con l‟alcool, sfortunatamente questo fa solo l‟esatto opposto.

Quando viene assunto in modo continuativo e a dosi elevate, l‟alcool tende ad aumentarla depressione, confondere le idee e disinibire comportamenti che possono rilevarsi inappropriati.

Inoltre produce problemi medici importanti e può rendere praticamente incurabile o intrattabile il disturbo bipolare. L‟alcolismo inoltre modifica i sintomi del disordine bipolare e rendono difficile la diagnosi e quindi la terapia.

L’uso delle droghe (eroina, cocaina, anfetamina, marijuana, extasi ed altri stimolanti) e di farmaci antidepressivi, possono provocare un episodio maniacale o il viraggio dalla depressione alla mania e viceversa (Pozzi G., Tempesta E., 2000).

Per molte persone la caffeina è uno stimolante. In soggetti sensibili, inoltre può provocare insonnia e pensieri angoscianti. Le persone sensibili alla caffeina dovrebbero limitarne l‟assunzione, in particolare nelle 6-8 ore che precedono il sonno. Viene descritto un “caffeinismo” , rappresentato come un disturbo da eccitamento del sistema nervoso centrale e periferico, che comprendono ansia, agitazione psicomotoria, disturbi del sonno e dell‟umore, disturbi psicofisici (tachicardia, eventualmente aritmie, mal di testa, tremori, etc.).

L’intossicazione da caffeina è costituita dall‟esasperazione di tali sintomi.

Numerosi studi hanno stabilito che in pazienti psichiatrici, specialmente quelli con disturbi psicotici, hanno la tendenza ad abusare di sostanze quali la nicotina e la caffeina. Questo dato relativo alla comorbidità ha senza dubbio numerose implicazioni per il trattamento sia del disturbo psichiatrico che della dipendenza associata.

Una attenta valutazione diagnostica è necessaria ed il ruolo dello psicologo appare determinate nell‟aiutare il paziente a comprendere le diverse, ma spesso sovrapposte, sintomatologie e a guidarlo attraverso le varie tappe di un trattamento che non può trascurare tali abitudini voluttuarie (Petracca A., Maggi L.,Cassano G.M., 1998).

4. Privazione del sonno.

La perdita del sonno può precipitare un episodio maniacale. Persone con il disturbo bipolare dovrebbero fare uno sforzo particolare, andare a letto sempre alla stessa ora e cercare di rilassarsi per diverse ore prima di andare a letto ogni sera. Ugualmente non dovrebbero lavorare di notte e nemmeno in orari con cambiamenti ( i turni). Fare sforzi ( fisici o psichici) prima di andare a dormire ostacola l‟addormentamento in molte persone (Pozzi G., Tempesta E., 2000).

Il ruolo benefico degli affetti. Le persone che stanno vicine al malato, faticano a capire ciò che sta succedendo, possono pensare ad una mancanza di volontà, e si adoperano per spronare la persona a reagire, a fare qualcosa.

Per aiutare chi è depresso, è bene incentivarlo a svolgere attività molto semplici, che egli sia in grado di fare bene, e che possano dargli dei rimandi positivi. Il riuscire a fare cose apparentemente insignificanti, quali alzarsi dal letto e andare al bar sotto casa a fare colazione, possono essere degli ottimi punti di partenza per combattere la depressione. Riuscire a fare delle piccole cose spesso non allieta chi è depresso (che si sente senza speranza), per questo egli va incoraggiato da chi gli sta vicino.

Alcune attività che potrebbero aiutare il paziente, soprattutto a livello del contesto familiare, sono ad esempio fare passeggiate o partecipare ad una gita o fare un viaggio, andare ad uno spettacolo, al parco, assistere ad un avvenimento sportivo quindi fare sport (ottima terapia), guidare o iscriversi ad un corso ed andare ad una festa.

Per quanto riguardale attività da svolgere da soli possono acquistare qualcosa per sé,fare un progetto, occuparsi di animali o comunque stimolare le proprie passioni che magari sono state messe da parte come studiare, leggere, disegnare, scrivere,
cucinare, collezionare, fotografare o comunque ascoltare musica, curare il proprio corpo.

Mentre mettendosi in relazione con gli altri potrebbero stare a contatto soprattutto con gli amici, giocare a giochi di società con figli o nipoti, fare nuove conoscenze, dedicarsi al volontariato, o fare un regalo, dare un consiglio o fare un complimento
(Pozzi G., Tempesta E., 2000).

I pensieri che tormentano i pazienti. Le persone che soffrono del disordine bipolare passano molto tempo a rimuginare. Esse pensano cose estremamente negative riferite a sé stesse, all‟ambiente esterno e al futuro. La concentrazione su questi temi a carattere negativo accentua la sofferenza di chi è depresso, lo fa sentire senza speranza, e cambiare sembra impossibile.

5. Frasi del tipo: “ io lavoro peggio degli altri, o sono un cattivo genitore/moglie/marito, non ho capacità di giudizio o non imparo nulla e tutti mi disprezzano” sono un esempio di scarsa autostima oppure espressioni come: “ Sono inefficiente quindi sono incapace di svolgere i compiti assegnatimi, non sono in grado di relazionarmi con gli altri, oppure ho colpa di tutto quel che succede e non mi merito nulla e non valgo nulla” riflettono eccessiva autocritica.

I pazienti potrebbero sentirsi inadeguati nei confronti del mondo esterno e le frasi più comuni rintracciabili nelle persone affette dal disturbo bipolare sono : “ per me è tutto troppo complicato, tutti mi criticano e nessuno mi vuole”. Per quanto riguarda i pensieri che sono rivolti al futuro, naturalmente avremmo solamente accezioni negative come : “ non ce la farò mai o tutto quello che faccio è sbagliato e quindi non cambierà mai nulla oppure sono perseguitato dalla sfortuna, comunque fallirò sempre” ( Pozzi G., Tempesta E., 2000).

di Paola Di Donato

Scrivi a Igor Vitale