Fissazioni nell’Enneagramma
di Serena Giovannini
Ogni funzione all’interno di ogni carattere si comporta metaforicamente come un tiranno, interrompe l’autoregolazione organismica, limita la libertà dell’individuo, insomma invece che servire all’organismo lo rende schiavo. La funzione condiziona la lettura cognitiva del mondo, tutto quello che recepiamo dal mondo viene utilizzato per confermare, giustificare la supremazia della funzione dominante. Le informazioni che l’organismo riceve vengono sfalsate a causa delle nostre fantasie grandiose e catastrofiche. L’essere umano è portato a fantasticare e un po’ come i sogni ad occhi chiusi anche quelli ad occhi aperti ci consentono di soddisfare in modo fantasmatico un desiderio e ci portano alla mente ciò di cui abbiamo bisogno. Quindi, quando una funzione è dominante ci condiziona anche la nostra immaginazione che a sua volta alimenta in un circolo vizioso anche la funzione. Ad esempio, una fantasia catastrofica di un carattere sei che ha come funzione predominante l’autodifesa sarà una visione del mondo minacciosa e insidiosa e, il soggetto cercherà sempre un motivo per proteggersi e per rimanere in un perenne stato d’allarme. (Quattrini, 2007) L’organismo, per difendersi da questa immaginazione condizionata dalla funzione dominante produce una fissazione: un atteggiamento ideologico, Naranjo (1996) in Carattere e Nevrosi la definisce “tendenza cognitiva deformante”, la fissazione fa sì che il mondo venga letto in un certo modo sollecitando continuamente la relativa passione. Si sono annoverate nove fissazioni:
carattere uno: perfezionismo
carattere due: splendore
carattere tre: successo
carattere quattro: dolore della mancanza
carattere cinque: isolamento
carattere sei: relazione causa effetto biunivoca (la colpa è solo mia)
carattere sette: autoindulgenza
carattere otto: trionfo
carattere nove: pace
Queste fissazioni sono tutte utili ma diventano dannose quando una predomina e condiziona la visione del mondo per cui diventano funzionali a stesse e non più all’organismo che diventa imbrigliato in automatismi e sotto un regime di dittatura. (Quattrini, 2007)
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