psicologi scendono in campo contro il covid

Gli psicologi scendono in campo contro il Covid-19. Psicologi italiani e stranieri a confronto

Penso che ognuno di noi sia d’accordo sul fatto la psicologia possa dare un contributo importante in questo periodo di isolamento da Covid.

Sin da subito, gli psicologi italiani si sono messi a disposizione delle persone per offrire supporto, spesso anche gratuito.

La crescente preoccupazione riguardo la salute psicologica ha portato alla proposizione di numerose idee per supportare gli italiani in questo duro periodo.

Possiamo dibattere a lungo sull’importanza del supporto psicologico per tutto. Ed anche sulle strategie migliori per promuoverlo.

Ma ora che praticamente tutta Europa è in quarantena, qui su igorvitale.org ci siamo chiesti quale sia stata la reazione degli psicologi nei vari stati in crisi.

Abbiamo quindi attivato tutti i nostri contatti internazionali in alcune nazioni: Francia, Spagna, UK, Turchia, Romania, Ucraina e Albania per confrontare i protocolli di aiuto psicologico nelle varie nazioni.

Assumere più psicologi nel sistema sanitario

Sistema richiesto a gran voce in Italia, al momento non è una strategia adottata in nessuna delle nazioni analizzate. Dalle informazioni in nostro possesso, il focus di tutte le nazioni è stato su medici ed infermieri.

La motivazione alla richiesta in Italia era soprattutto per la gestione del burnout del personale sanitario e dell’emergenza psicologica nella popolazione generale.

La scelta di assumere team di psicologi non è stata oggetto di discussione nelle altre nazioni partecipanti.

In Spagna, dove la disponibilità dei posti in Terapia Intensiva si è fatta sentire in modo importante, addirittura con pazienti sdraiati senza posti letto. La gestione del burnout è stata fatta internamente in alcuni ospedali (Gregorio Maranon Hospital), senza necessità di assumere nuovi psicologi.

Il numero telefonico di emergenza psicologica

Gli Ordini professionali di tutte le nazioni partecipanti e moltissime nazioni hanno adottato il numero telefonico di emergenza psicologica. Si tratta di un supporto gratuito che viene offerto da psicologi.

L’Ordine degli psicologi Romeno (Colegiul Psihologilor) ed anche alcune associazioni private romene hanno fornito aiuto gratuitamente.

Lo stesso accade in Albania, dove l’Ordine degli Psicologi Albanese (Urdhri i Psikologut në Republikën e Shqipërisë) ha messo a disposizione 80 numeri di telefono di psicologi disposti a fare sessioni online di psicologia gratis in supporto all’emergenza Covid-19.

In Ucraina, gli psicologi sono organizzati in associazioni. Esiste un’associazione ombrello che le raccoglie tutte (National Psychological Association). L’associazione ucraina ha aperto un’email dedicata alle persone che hanno bisogno di aiuto. In questo caso viene offerta psicologia gratis oltre ad una serie di esercizi di rilassamento.

Anche la Turchia ha attivato in alcuni distretti il numero di emergenza psicologico.

Le linee guida e le campagne informative

Si limita alle linee guida invece la British Psychology Association con una serie piuttosto articolata di consigli per diverse situazioni critiche legate all’emergenza.

Anche il Ministero della Salute Ucraina ha diramato alcune semplici lineeguida (che suggeriscono ad es., di mantenere il contatto sociale mediante telefonate o di fare attività fisica).

Tutte le nazioni analizzate prevedono la diffusione di Linee Guida e Campagne Informative

Il ruolo dello psicologo scolastico a supporto di studenti e professori

La Direzione Scolastica di Lezhe, Albania ha aperto un canale di comunicazione tra lo psicologo scolastico, insegnanti e studenti. Studenti ed insegnanti condividono le loro preoccupazioni e chiedono consiglio allo psicologo.

Il ruolo di raccogliere invece possibili situazioni di emergenza è affidato agli insegnanti nel sistema turco.

Il supporto dello psicologo nella gestione di grandi sistemi e delle politiche generali

L’Italia chiama in squadra una psicologa come parte della Task Force dedicata alla fase 2. Sarà la professoressa di psicologia sociale, Elisabetta Camussi. Ugualmente, anche la British Psychological Society presta attenzione ai fenomeni di psicologia sociale ed al supporto di questi professionisti per incoraggiare un comportamento sociale utile nella popolazione contribuendo allo sviluppo di politiche e programmi generali.

Parliamo dunque di interventi di massa, e di politiche che influenzeranno gran parte della popolazione, con modalità dunque parecchio diverse

Un conto è dire e l’altro è fare

E’ facile dire che la psicologia è utile in un momento come questo. Diverso è analizzare le azioni concrete messe in pratica dalle nazioni. Le conclusioni provvisorie possiamo prendere sono le seguenti:

  • il sistema sanitario pubblico non ha considerato l’opportunità di assumere nuovi psicologi in questo momento. L’ipotesi di fare sostegno alle figure sanitarie è sacrosanto. Parlando della situazione di oggi 14 Aprile, occorre considerare che forse i momenti peggiori per il burnout stanno passando. La crisi della disponibilità dei posti letto in Terapia Intensiva sta finendo. Il numero dei ricoverati diminuisce. Nessuno stato ha optato per includere più psicologi ora.
  • il numero di emergenza psicologico è attivo in quasi tutte le nazioni analizzate a supporto della popolazione generale, così come moltissime associazioni hanno aperto alla consulenza skype
  • tutti gli Stati hanno diramato campagne informative a supporto della popolazione
  • Alcuni stati hanno coinvolto gli psicologi nello sviluppo di politiche a supporto della popolazione nel periodo di quarantena.
  • Alcuni stati hanno attivato anche un supporto da parte dello psicologo scolastico o nei sistemi educativi

Come aiutare gli altri con la psicologia

Penso che di fronte ad un’emergenza di questo tipo lo psicologo debba trovare anche modi nuovi per essere di supporto alla popolazione. Fossilizzarsi su metodi vecchi o su un unico strumento può essere un limite per alcuni di noi. Elenco alcuni dei possibili limiti:

  • E’ necessario individuare le popolazioni a rischio. La quarantena sta facendo male a tutti, ma non così tanto da necessitare per tutti una consulenza psicologica. E’ possibile ipotizzare che le popolazioni a rischio siano specialmente quelle con condizioni cliniche precedenti all’emergenza.
  • Diversi dei problemi causati dal Covid-19 sono difficili da gestire a distanza. Si è parlato per esempio molto di gestione del lutto. Un lutto che per molte persone si è consumato senza neanche poter rivedere il defunto. Qualcosa di incredibile. Siamo certi che la consulenza online su Skype sia il metodo più adeguato?
  • Si parla molto dei problemi lavorativi e sarà inevitabile parlarne anche dopo, perché la crisi economica è dietro l’angolo. Ma in ogni caso i vari governi stanno provvedendo in modi diversi a cercare di sostenere la popolazione anche economicamente. L’ultima parola sul modo in cui sarà gestita la crisi non è ancora chiara. Difficile darsi per sconfitti ora se non si conoscono i provvedimenti economici finali.

Il diritto al supporto psicologico per tutti è sacrosanto, ma proprio per questo deve essere valorizzato come deve.

Questo può passare certamente dalle istituzioni che dovrebbero considerarlo come atto di responsabilità sociale.

Allo stesso tempo, è compito degli psicologi quello di fare proposte concrete di supporto in nicchie specifiche. Innanzitutto valutando il contributo esatto verso singoli problemi specifici.

Occorre un confronto realistico e concreto.

Serve uscire dal luogo comune: uno di questo è la frase fatta per cui “c’è bisogno degli psicologi”, senza spiegare come, perché, su quale target, con quali obiettivi e metodi.

Il secondo è quello di pensare che le persone abbiano necessariamente bisogno di noi in questo periodo di isolamento, ma ancora non lo sanno “perché non c’è la cultura degli psicologi in Italia”.

Come puoi vedere, le strategie adottate dalle nazioni analizzate sono molto simili tra di loro ovunque. L’Italia non ha fatto assolutamente nulla di meno delle altre nazioni.

Al momento, le richieste di consulenza online ed i numeri di emergenza non sembrano particolarmente affollati. E’ dunque necessario elaborare nuovi progetti, nuove modalità di supporto, ma soprattutto nuovi strumenti di analisi delle reali esigenze psicologiche.

E quando sarà necessario, noi saremo a disposizione. Ma un conto è progettare strumenti di sostegno, l’altro è pretendere che le persone debbano avere bisogno di noi.

Il progetto di supporto dobbiamo proporlo noi.

La mia idea per gestire il Covid-19

La regola numero 1 per comprendere il contributo degli psicologi deve partire da una cosa. L’analisi delle esigenze reali della popolazione. Chiaramente adesso il rischio che io possa sbagliarmi è parecchio elevato, perché non ci sono molti dati a disposizione.

Vedremo se queste ipotesi saranno confermate o disconfermate in futuro:

  • la quarantena ha prodotto principalmente effetti subclinici
  • La consulenza psicologica a distanza si rivela poco efficace per questi effetti
  • la quarantena determina un rischio maggiore per persone con condizioni psicologiche pre-esistenti
  • il rischio è maggiore per le persone con grande instabilità lavorativa, vedremo questi effetti nel corso della gestione della crisi, dopo la discussione politica sugli strumenti di supporto alle imprese
  • occorre un progetto di psicologia serio di supporto per gli anziani, specialmente se verrà confermato un loro isolamento per tutto l’anno
  • occorre un evidente piano di supporto alla crescita dei bambini in fase di isolamento e di sostegno alla genitorialità
  • è opportuno creare strumenti di analisi del benessere psicologico per i dipendenti dalle aziende
  • è necessario intensificare le valutazioni dello stress-lavoro correlato, producendo scale ad hoc per le nuove condizioni lavorative. E’ importante considerare primariamente le variabili soggettive nella valutazione dello stress. Ricordo che queste non sono obbligatorie per le imprese se non si ha un rischio elevato di fattori soggettivi.
  • sono importantissimi i contributi che possono dare gli psicologi sociali nello sviluppo delle politiche di riapertura e di comunicazione dell’emergenza

Articolo di Igor Vitale

 

 

 

 

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