Il Potere dell’Attaccamento Sicuro per il Cervello del Bambino
Le basi teoriche dell’attaccamento sono state formulate da Bowlby (Bolwby, 1969, 1973, 1980, 1988) e si basano sull’idea che esso rappresenti un sistema motivazionale primario attraverso il quale l’individuo stabilisce una sicurezza interna. Di conseguenza, la propensione a stringere relazioni emotive intime, nell’infanzia come nell’età adulta, è una componente fondamentale della natura umana che assolve importanti funzioni biologiche.
Cervello e attaccamento
L’attaccamento è mediato da meccanismi cerebrali innati, che spingono il bambino a ricercare la vicinanza dei genitori attraverso rapporti che influenzano lo sviluppo dei suoi processi emotivi, motivazionali e mnemonici e che aiuteranno il cervello del bambino ancora immaturo a coordinare le sue attività attraverso i processi mentali degli adulti.
Esso risponde all’attivazione emotiva causata da minacce ambientali attraverso la promozione di strategie volte a mantenere la vicinanza col caregiver, allo scopo di regolare la risposta fisiologica allo stress.
Attaccamento Sicuro
Gli scambi emotivi alla base di un attaccamento sicuro implicano che l’adulto sia in grado di reagire in maniera pronta ed adeguata ai
segnali trasmessi dal bambino (Ainsworth,1988), con risposte che favoriscono l’amplificazione di stati emozionali positivi e facilitano il controllo di quelli negativi. In particolare, i genitori possono aiutare i bambini a ridurre l’impatto di sensazioni spiacevoli come paura, ansia o tristezza, fornendo un senso di sicurezza che contribuisce a placarli quando sono turbati (Siegel e Hartzell, 2003).
L’importanza dell’Attaccamento Relazionale
L’attaccamento relazionale fornisce le basi per lo sviluppo di molte competenze evolutive, tra cui l”autoregolazione, la sicurezza con cui si esplora l’ambiente, la capacità di esercitare un’influenza sul mondo esterno, l’abilità di comunicare in modo espressivo e ricettivo.
Un modello di attaccamento sicuro è ritenuto il risultato di relazioni di cura supportive, recettive e sensibili: l’adulto è capace di rispondere in modo appropriato e coerente ai segnali del bambino e di provvedere ai suoi bisogni di crescita, fornendogli la capacità di
internalizzare le strategie di regolazione offertegli ed apprendere a comunicare e ad interpretare correttamente i segnali non verbali.
I Rischi dell’Attaccamento Disorganizzato
Quando questa co-regolazione non è fornita nelle fasi precoci dello sviluppo, il bambino è a rischio di sviluppare un modello di attaccamento disorganizzato (Cassidy e Mohr, 2001; Jacobovitz, 1999; Maunder e Hunter, 2001) una forma più severa di disregolazione delle principali competenze biopsicosociali.
di Cinzia Governatori
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