Ipnosi indiana: la più antica forma di psicoterapia
Secondo Bhaskar Vyas e Rajni Vyas è proprio l’ipnosi indiana ad essere la più antica forma di psicoterapia. Ritroviamo infatti alcune tecniche di autosuggestione ed autoipnosi in un testo antichissimo, il testo più antico nella tradizione indiana, il Vedas che risale al 5000 a.C.
Nel Vedas sono state ritrovate delle pratiche molto simili a ciò che noi oggi chiamiamo ipnosi ed autoipnosi. Il metodo dell’ipnosi indiana, quanto meno nella sua forma primordiale, era suddivisa in due pratiche:
- mantra-vidya: ovvero, una sorta di autosuggestione, di auto-ipnosi
- sadesh: una forma di ipnosi indotta da un terapeuta, utilizzata da un terapeuta. E’ molto curioso notare che in questo tipo di terapia venissero utilizzate diverse tecniche attualissime come l’uso del linguaggio metaforico, l’uso del simbolismo, della personificazione e delle tecniche avversative.
Molte pratiche di ipnosi attuali in fondo hanno rielaborato ciò che veniva utilizzato più di 7000 anni fa.
Per questo motivo l’ipnosi è certamente il tipo di terapia psicologica più antica del mondo in quanto ancora oggi, in modo più moderno e svestita dalle pratiche ritualistiche, viene tuttora applicata per risolvere problemi medici, chirurgici e psicologici.
L’ipnosi vive, a partire da 7000 anni fa, momenti di alti e bassi. In Occidente viene poi riscoperta attorno all’800, dove utilizzata per indurre anestesia, prima della scoperta dei farmaci anestetici. L’ipnosi era infatti l’unica alternativa al dolore e all’operazione chirurgica senza anestesia.
James Esdaile, nato nel 6 febbraio a Perth in Scozia, era in grado di indurre un profondo stato ipnotico con anestesia. Esdaile aveva infatti condotto più di 500 operazioni in ipnosi.
In Italia invece? In Italia, l’uso dell’ipnosi si sviluppa sempre a partire dall’Ottocento, con varie letture e riletture. Finalmente agli inizi del Novecento iniziamo a vedere anche in Italia degli utilizzi dell’ipnosi in chirurgia. In questo video vedrete un’applicazione dell’ipnosi nella chirurgia dentale del 1954.
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