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La definizione di impotenza appresa di Seligman

Che cos’è l’impotenza appresa

Il concetto di impotenza appresa è stato coniato da Seligman nel 1975: tale termine indica una condizione in cui le persone possono apprendere di non aver controllo su ciò che accade loro in alcune situazioni. Prima di formulare questo concetto per gli umani, Seligman si dedicò allo studio in laboratorio sugli animali. Per i suoi esperimenti decise di prendere come cavie due cani.

Mise il primo cane in una gabbia in cui venivano erogate scosse elettriche che l’animale non aveva modo di interrompere; il secondo cane venne messo in una gabbia in cui venivano erogate scosse elettriche, che però l’animale poteva evitare premendo una leva.

Il secondo cane imparò, dopo vari tentativi, a far cessare le scosse elettriche, mentre il secondo si adattò alla situazione di sofferenza. Successivamente, Seligman mise i due cani in due nuove gabbie uguali, divise a metà: da una parte venivano erogate le scosse elettriche, nell’altra no. Il primo cane, che aveva avuto la possibilità di imparare a far cessare le scosse. Imparò subito che saltando dalla parte opposta della gabbia era possibile evitare le scosse.

Seligman notò che il comportamento del secondo cane era molto diverso. Non provava neanche a saltare dall’altra parte, non cercava nessuna via di fuga dalle scosse elettriche. Il cane accettava la situazione di sofferenza senza reagire, mostrandosi totalmente impotente (Seligman, 1972).

Perchè può fare così male

Dopo questo studio in laboratorio sugli animali, il concetto di impotenza appresa è stato studiato anche sui soggetti umani: in un esperimento (Hiroto & Seligman, 1975) alcuni studenti venivano posti all’interno di una stanza in cui veniva emesso un rumore abbastanza forte da infastidire tutti gli individui. All’interno di questa stanza erano presenti delle manopole, che i soggetti cercarono di utilizzare per far cessare il rumore, invano. L’impiego di queste manopole non serviva a far cessare i rumori.

In un secondo momento, i soggetti furono trasferiti all’interno di un’altra stanza in cui vi era lo stesso rumore assordante. Ma – al contrario della prima – era possibile utilizzare le manopole per interrompere il forte rumore.

Tuttavia, gran parte di questi studenti non provò neanche ad utilizzare le manopole: questi individui, infatti, avevano appreso che non era possibile sfuggire da questa situazione spiacevole (Hiroto & Seligman, 1975). Secondo Seligman, questo meccanismo induce le persone ad accettare una situazione negativa senza cercare di migliorarla: resta ancorata alla convinzione che ogni tentativo è inefficace. Le conseguenze sono negative: l’impotenza appresa riduce l’autostima e può condurre a depressione. I soggetti che spiegano gli eventi negativi in termini di cause interne, stabili e globali saranno più inclini a sviluppare un disturbo depressivo e a reagire agli eventi negativi con uno schema maladattivo di impotenza appresa (Peterson & Seligman, 1987).

Questo fenomeno è presente anche nel contesto del sistema sanitario: le persone che sviluppano un senso di impotenza appresa nei confronti dei propri problemi di salute possono diventare dei “cattivi pazienti”, con esiti sfavorevoli sul processo di guarigione e di compliance (Zani & Cicognani, 2002).

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