La Definizione di Soddisfazione Lavorativa in Psicologia del Lavoro

soddisfazione lavorativa

LA SODDISFAZIONE LAVORATIVA:

Nella sua definizione più generale la soddisfazione è “l’esito di un processo di giudizio riferito all’insieme degli aspetti della propria esistenza ed effettuato utilizzando i criteri personali”(Pavor & Diener, 1993). Il soggetto, nel formulare la sua risposta riguardo la propria soddisfazione, paragona le sue circostanze di vita ad uno standard che si è imposto e che è raggiungibile: quanto più si avvicina a questo standard tanto più si ritiene soddisfatto. Lo strumento più usato in psicologia per misurare la soddisfazione è la Satisfaction with life-scales (SWLS; Diener et al 1985).

Grazie a studi condotti da Diener si è dimostrato che la soddisfazione è correlata positivamente all’ estroversione (.35) e negativamente all’ impulsività (-0.08), al nevroticismo (-.48) e ad altri sintomi ( -.41) concludendo quindi che le persone soddisfatte della propria vita hanno meno probabilità di soffrire di disturbi psicopatologici. La Soddisfazione Lavorativa è invece definita da  Locke (1976) «un sentimento di piacevolezza derivato dalla percezione che l’attività professionale svolta consente di soddisfare importanti valori personali connessi al lavoro». Esistono due filoni che affrontano la soddisfazione lavorativa: un primo che è globale e la considera un sentimento legato al lavoro in modo più generale, un secondo che invece  tiene conto dei vari atteggiamenti collegati all’occupazione e a tutte le sue sfaccettature.

Gli Antecedenti della Soddisfazione Lavorativa

Ad influenzare la soddisfazione intervengono due tipi di antecedenti: l’ambiente lavorativo stesso che comprende i vari ruoli, la retribuzione, lo stress lavorativo e i conflitti, e altri antecedenti legati a fattori individuali come il bagaglio di esperienze sia di vita che lavorative che la persona si porta dietro. Più le caratteristiche del lavoro vengono incontro a quelle personali e viceversa, più le persone sono soddisfatte (Edwards,1991). Alti livelli di soddisfazione sono correlati con il rispetto degli orari di lavoro (Koslowsky et al, 1997), basso assenteismo (Farrell et al, 1988) e riduzione di comportamenti lavorativi non adeguati (LePine et al, 2002).

Test per Misurare la Soddisfazione Lavorativa

Le scale più usate per misurare la Soddisfazione Lavorativa sono: Minnesota Satisfaction Questionnaire– MSQ di Weiss, Dawis, England e Lofquis, 1967, il Job Descriptive Index – JDI (Smith, Kendall e Hulin, 1969), la Job Diagnostic Survey – JDS (Hackman e Oldham, 1975) e la Job Satisfaction Survey – JSS (Spector, 1985). In uno studio condotto da A. E. Clark (1997) è stato dimostrato che le donne sono più felici e soddisfatte del proprio lavoro rispetto agli uomini, a parità di impiego e altri fattori come il matrimonio, il livello di educazione, il job security e l’ età. Questi ultimi fattori sono tutti predittivi della job satisfaction ma non riescono a spiegare la differenza di genere. A. E. Clark ipotizza che le donne siano più soddisfatte perché, nella storia, il lavoro femminile è stato sempre inferiore a quello maschile e di conseguenza oggi le aspettative sono minori rispetto a quelle dei colleghi. In uno studio condotto, invece, con poliziotti di Lafayette (Mire,2005) è stato dimostrato che l’età e gli anni di servizio correlano positivamente con la soddisfazione lavorativa.

di Claudia Ghiraldo

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