psicologia del cuore

La psicologia del cuore affonda le sue radici nel mondo antico

La psicologia del cuore è stata al centro dell’interesse di molti filosofi dell’era passata ma anche di quelli dell’era contemporanea.

Le prime teorie fanno parte di quella tradizione razionalistica ed empiristica dove il “fenomenismo” riduce l’esperienza affettiva nella sfera della soggettività, privandola delle qualità di valore.

  • infatti col modello psicoanalitico Freudiano che si presta maggiore attenzione alla sensibilità che ogni individuo mostra nell’esercizio del sentire.

Grazie anche al contributo di Jean Paul Sartre (1938) si attribuisce modalità di percezione valoriale ed esigente alle emozioni.

Così come sostiene Edith Stein (1917), il mondo vero è invisibile agli occhi: solo attraverso la qualità affettiva insita in ognuno di noi possiamo sentire ciò che ci circonda.

La psicologia del cuore in filosofia

Da Aristotele a Seneca, da Tommaso d’Aquino a Cartesio, s’individua la percezione affettiva e l’empatia nell’esperienza soggettiva essenziale.

La filosofia moderna post-cartesiana pone differenza riguardo al mondo del sensibile e delle sue evidenze sostenendo una cultura del sospetto (Galli ,1999).

Il sentire è una percezione legata al valore delle cose che si manifesta nei sentimenti, nelle emozioni, nelle passioni, negli stati d’animo di benessere e malessere, nei piaceri, nei dispiaceri e nel dolore. Questo comporta una re-azione legata alla risposta e alla spontaneità e motiva il volere. Il sentire è segnato da una storia individuale (Scheler), la formazione dell’identità morale incide notevolmente sulla nostra sensibilità. Alcune esperienze sono costitutive di ciò che viene definito , ognuno di noi si distingue per le proprie storie. Tutto il sentire è attribuibile al penare o godere cioè ha valenza negativa o positiva a seconda dei nostri valori, tanto più per noi è importante o meno il tipo di bene tanto maggiore o minore sarà la gravità del male ad esso riposto.

Come le emozioni influenzano il comportamento

Il sentire è legato alle emozioni: esse sono risposte immediatamente attive o motorie (fuga, aggressione, pianto,ecc).

La passione fa parte del sentire, costituisce il volere: voler avere, voler fare, voler essere. Nasce dall’aridità del cuore e divine un vettore dell’azione: un cuore arido è un cuore accecato.

L’amore viene definito da Weil donazione ricca di individualità e, come suggerisce J.W. Goethe, non domina ma forma.

Il rispetto è un sentimento che implica riconoscimento dell’altro, questo concetto risente del senso morale kantiano legato all’etica.

In conclusione, definiamo deficienza d’essere la deficienza del sentire, ovvero un non sentire abbastanza. E’nella nostra individualità, nella nostra capacità empatica, nel nostro linguaggio, nello strato dei nostri sentimenti che siamo in grado di sentire. (R. De Monticelli, 2003).

Articolo di Daniela Moschetto.

Scrivi a Igor Vitale