Psicologia dei Gruppi secondo Maslow e Rogers

carl-rogersE’ bene aprire una piccola parentesi sui contributi apportati da quegli autori che si sono ispirati alla cosiddetta “psicologia umanistica”, filone di pensiero dal quale si sono sviluppate numerose metodologie collegate all’uso del gruppo come strumento di formazione e terapia, in questo contesto spiccano i nomi di Abraham Harold Maslow (1908-1970) e Carl Ramson Rogers (1902-1987): questo approccio rappresenta un punto di vista alternativo all’impostazione lewiniana e alla psicoanalisi1.

Il pensiero di questi autori è comunque maggiormente collegato ad una prospettiva sociale, in quanto il sociale è rappresentazione dello stile di vita, individua nel bisogno di crescita e di affermazione le principali spinte di ogni comportamento umano, e nel senso di autostima il presupposto fondamentale dell’equilibrio personale.

Elemento centrale per questi autori è il gruppo di formazione o T-group (“Trainers Group”): il gruppo di incontro proposto da Carl Rogers vuole essere una proposta operativa capace di rispondere all’esigenza terapeutica che il gruppo può svolgere e cioè la realizzazione del soggetto nella sua umanità: il gruppo è il luogo di addestramento dei rapporti umani, all’interno del quale attraverso un clima strettamente relazionale ed empatico, il conduttore orienta l’interesse del singolo all’espressione emotiva e sentimentale, all’espressione della realtà inconscia e la successiva elaborazione: la funzione del gruppo, ricco di relazioni, è quella di ambiente chiuso e protetto, che permette l’emersione delle tematiche inconsce e una maggiore competenza nel trattare situazioni interpersonali2.

di Eleonora Caponetti

1 R.Alfieri, T.Venturini, Addetto ai servizi di controllo e intrattenimento, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2013.

2 C.R.Rogers, I Gruppi di Incontro, Astrolabio, Roma, 1976.

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