Psicologia del goal

Cosa accade nella mente del tifoso quando la propria squadra segna un goal? Esiste la psicologia del goal? Se lo sono chiesti 5 ricercatori scozzesi conducendo uno studio di risonanza magnetica funzionale (fMRI). Questo strumento permetteva di identificare quali sono le aree che si attivano quando un tifoso vede la propria squadra fare goal. Per fare questo studio di psicologia il gruppo di ricerca capitanato da McLean (2009) ha raccolto un gruppo di 9 tifosi di una squadra e li ha esposti ad alcuni frammenti di partita giocata confrontando le attivazioni neuronali dei tifosi nelle varie scene. I tifosi dovevano osservare dunque scene di gioco neutre, goal, e occasioni fallite.

I risultati furono impressionanti: il goal della propria squadra hanno un effetto neurofisiologico.

In questo studio è stato scoperto che nel tifoso si attivano aree cerebrali di intenso piacere, quasi come se il tifoso si identificasse nel calciatore. Ad esempio, durante l’osservazione di frammenti video di occasioni mancate si è attivata una zona del cervello del putamen, in particolare quella dedicata all’anticipazione del piacere fisico. Allo stesso modo, sia nelle occasioni di goal sia nelle occasioni mancate dai calciatori, i tifosi hanno mostrato attivazioni di aree del cervello legate all’euforia e al piacere fisico come l’area temporale superiore, frontale inferiore e l’amigdala.

Ulteriore sostegno a questa teoria era stato già dato nel 2006 dallo stesso gruppo di McLean, sembra che il goal attivi l’area di Brodmann (giro temporale superiore, interiore e medio), il putamen, il cingolato anteriore e il nucleo pallido lentiforme.

Il goal dunque ha un effetto di attivazione del piacere e dell’anticipazione del piacere ad un livello fisico. Eppure, si trattava di sole videoregistrazioni, chissà cosa accade durante la vittoria di una partita decisiva dal vivo.

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