Shopping compulsivo: definizione e sintomi

In questo articolo di Valentina Blue Magris verrà spiegata la definizione di shopping compulsivo, verrà inoltre fornito un collegamento tra questo concetto e la società attuale.

L’acquisto d’impulso e l’acquisto compulsivo come patologia nella società attuale

L’acquisto d’impulso (o shopping compulsivo) è caratterizzato dal sorgere di un immediato desiderio di acquisto di beni materiali volto a soddisfare un bisogno improvviso, irrefrenabile e non pianificato. L’acquisto d’impulso è spesso accompagnato da eccitazione, piacere e irrefrenabile spinta a comprare; tale comportamento si scatena nel luogo e nel momento stesso dell’acquisto del prodotto desiderato (Rook, 1987, citato in Silvera, Lavack e Kropp, 2008).

Nell’attuale contesto sociale viviamo continue sollecitazioni che inducono l’individuo all’impulso verso l’acquisto: i grandi magazzini, gli acquisti immediati on-line, le televendite, i mass media incoraggiano la spinta consumistica[1].

Lo shopping può rappresentare un piacevole momento di svago, ma quando l’impulso all’acquisto diviene incontenibile, esso può addirittura sconfinare in una vera e propria patologia (Verplanken e Herabady, 2001), cioè nell’acquisto compulsivo, le cui cause risiedono in una insoddisfazione personale, in un disagio individuale, insicurezza e bassa autostima[2] che accrescono ancor di più in un contesto sociale che esalta modelli e stili di vita lontani dalle proprie possibilità, e che produce effetti negativi nei rapporti sociali, familiari, lavorativi, spesso con ripercussioni anche di carattere finanziario[3]. Alle emozioni negative di tristezza, insoddisfazione ed inquietitudine che precedono l’acquisto, seguono emozioni positive di felicità, potenza e soddisfazione, che non essendo idonee a colmare i vuoti interiori veri, economici, affettivi, di status, sono destinati ad avere un effetto effimero che, estinguendosi, incrementano l’insoddisfazione e lo stato depressivo[4].

Nello shopping compulsivo i soggetti inseguono il desiderio di possedere beni che molto spesso si rivelano inutili e superflui, ma che dovrebbero colmare i vuoti e le carenze anche affettive[5].

Quando lo shopping compulsivo invece riguarda beni che rappresentano uno status, il possesso del bene serve ad elevare la persona all’interno del contesto sociale in cui è inserito o verso il quale aspira, per accrescere il proprio potere, le proprie aspirazioni di successo ed il proprio ruolo all’interno della società, apparendo per questo migliore[6].

Se si pensa che fare shopping ha da sempre rappresentato un momento di piacevole svago, accettato, riconosciuto e sollecitato dalla società, potrebbe divenire difficile e complesso diagnosticare nel comportamento di un individuo fortemente indotto agli acquisti, una patologia come quella dell’acquisto compulsivo[7].

I sintomi che distinguono lo “spendaccione” dal soggetto affetto da shopping compulsivo sono[8]:

  1. impulso irrefrenabile all’acquisto;
  2. mancanza di autocontrollo;
  3. acquisto rivolto verso oggetti spesso inutili;
  4. ripetitività degli acquisti;
  5. sensazione liberatoria e di piacere al momento dell’acquisto

           (momentanea);

  1. stato d’animo spiacevole post-acquisto (senso di colpa)[9].

I consumatori impulsivi dal canto loro perseguono finalità edonistiche mostrando una scarsa considerazione pratica ed utilitaristica nei propri acquisti dovuti alla mancanza di processi analitici ponderati e programmati (Verplanken, Herabady, Perry e Silvera, 2005, citato in Silvera et al., 2008).

La funzione primaria dell’acquisto d’impulso può essere intesa come un “meccanismo auto regolatore volto a ridurre i sentimenti negativi”. E’ una forma di allontanamento od alleviamento da stati psicologici sgradevoli come la depressione o la bassa autostima (Silvera et al., 2008), tuttavia tale comportamento può essere dannoso e potenzialmente auto-distruttivo (Verplanken et al., 2005, citato in Silvera et al., 2008).

 


[1] “Comprare per essere”, documento consultato in data 21/07/2011, http://www.diogenemagazine.eu/home/index.php?option=com_content&view=article…; “Shopping compulsivo e (Psico)Terapia”, documento consultato in data 21/07/2011, http://www.osservatoriopsicologia.it/2009/11/21/shopping-compulsivo-e-psicoterapia/

 

[2] “Shopping compulsivo”, documento consultato in data 21/07/2011, http://wordpress.com/tag/le-dipendenze/

 

[3] “Lo Shopping compulsivo”, documento consultato in data 21/07/2011, http://www.psicoterapie.org/484.htm

 

[4] “Shopping compulsivo e (Psico)Terapia”, documento consultato in data 21/07/2011, http://osservatoriopsicologia.it/2009/11/21/shopping-compulsivo-e-psicoterapia/

 

[5] “Comprare per essere”, documento consultato in data 21/07/2011, http://diogenemagazine.eu/home/index.php?option=com_content&view=article

 

[6] Vedi nota 3.

 

[7] “Comprare per essere”, documento consultato in data 21/07/2011, http://diogenemagazine.eu/home/index.php?option=com_content&view=article… ;

“Shopping compulsivo e (Psico)Terapia”, documento consultato in data 21/07/2011, http://osservatoriopsicologia.it/2009/11/21/shopping-compulsivo-e-psicoterapia/

[8]  “Lo shopping compulsivo”, documento consultato in data 21/07/2011, http://www.vertici.it/servizi/psicofinder/template.asp?cod=14208

 

[9]  “Shopping compulsivo e (Psico)Terapia”, documento consultato in data 21/07/2011, http://osservatoriopsicologia.it/2009/11/21/shopping-compulsivo-e-psicoterapia/

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