Stereotipo della figura professionale dello psicologo (Barrow, 2000)
Determining Stereotypical Images of Psychologists: the Draw a Psychologist checklist (Barrow 2000)
Un articolo di Elisa Spisni
E’ una ricerca sull’immagine stereotipata degli psicologi in un College, principalmente femminile, negli Stati Uniti: Missouri e in particolare Illinois e Texas. Agli studenti è stato fornito un foglio bianco su cui disegnare lo psicologo al lavoro.
Questa ricerca descrive lo sviluppo di un nuovo strumento per controllare l’affidabilità delle checklist usando un pre-test e un post-test. Il checklist include 3 categorie: l’immagine stereotipata degli psicologi, quella del paziente-cliente e la configurazione dell’ambiente in cui lo psicologo lavora. Cinque attributi stereotipati sono stati scoperti essere significativamente differenti dal pre-test rispetto al post-test: il sesso, lo stare seduti o l’avere le gambe incrociate, l’essere calvo, le immagini non tradizionali come insegnanti, ricercatori o amministratori e alcuni disegni che includevano il tavolo, la scrivania, il laboratorio e le sedie.
Gli stereotipi degli psicologi riguardano il sesso, gli occhiali, la tazza di caffè, gli appunti, fare domande, l’ascoltare il cliente, stare seduti a gambe incrociate, avere una espressione facciale positiva, essere pelato, il pensare, avere la biro nella tasca della giacca. Gli elementi dell’ambiente lavorativo includevano il divano, il tavolo, la scrivania, le sedie, i libri o i giornali, il titolo di diploma, lo stare vicino alla testa del paziente-cliente, un arredamento minimo essenziale. Nel post-test è emerso che gli psicologi sono percepiti come principalmente maschi, seduti o con le gambe incrociate, pelati, che prendono gli appunti, ascoltano il cliente, hanno gli occhiali e una espressione facciale positiva.
Per lo stereotipo dello psicologo sono risultati significativi quattro attributi: alcuni disegni sul post-test mostravano lo psicologo come maschio, seduto o con le gambe incrociate, solo quattro erano meno prevalenti nel post test rispetto ai 15 elementi stereotipati. Sebbene in modo non significativo, c’è stata una diminuzione degli elementi stereotipati dal pre test al post test per quanto riguarda gli occhiali, la tazza di caffè, gli appunti, il domandare e l’ascolto. L’aumento dell’elemento, sebbene non significativo, che emerge dal pre test al post test è che lo psicologo indossi il camice.
Quando gli attributi sono stati ordinati dal pre-test i sei attributi principali erano in ordine gerarchico: gli appunti, l’ascoltare il cliente, gli occhiali, l’espressione facciale positivo, maschio e altri ruoli non familiari, come insegnante, ricercatore ecc… risultati simili sono stati trovati nel post test, ma l’ordine gerarchico era diverso: appunti, espressione facciale positiva, ascoltare il cliente, gli occhiali, altri ruoli non tradizionali e maschio. Quindi emerge un’immagine stereotipata dello psicologo che perdura sia nel pre che nel post test.
Confrontando l’ambiente di lavoro dello psicologo nel pre-test e nel post-test emerge una differenza tra l’uso del tavolo, la scrivania, il laboratorio e la sedia. Nel post test sono stati disegnati meno tavoli, scrivanie e sedie. Sebbene non in modo significativo, c’è stata una diminuzione, nel post test nel disegnare il divano, i libri, il titolo di diploma e lo stare seduto vicino alla testa del cliente. L’unico aumento non significativo era il numero di disegni che mostra lo psicologo seduto vicino alla testa del cliente. Se si ordinano gerarchicamente i risultati del pre-test sono: l’ambiente di lavoro sterile, il tavolo o la scrivania, lo stare seduto vicino al cliente, il divano e la poltrona. Nel post test di nuovo emergono gli stessi risultati ma con un ordine diverso: ambiente lavorativo minimale, lo stare seduto vicino al cliente, il tavolo o la scrivania, la poltrona e il divano. Di nuovo emerge un’immagine stereotipata dello psicologo al lavoro che persiste.
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