Chirurgia Estetica: è in atto un abuso di persuasione?
E’ in atto una strategia di comunicazione persuasiva di massa volta a far aumentare il ricorso alla chirurgia estetica?
Questo può indurre persone che non hanno assolutamente bisogno di subire interventi a sottoporsi?
Non possiamo sapere se è volontariamente in atto o meno una strategia di questo tipo, tuttavia ci sono alcuni dati da valutare.
a) il ricorso alla chirurgia plastica è in aumento
b) un cambiamento culturale ci sottopone ad un’ondata narcisistica
A questo dato oggettivo (a) e al cambiamento culturale (b) difficilmente si può opporre.
A mio parere esistono comunicazioni mediatiche che hanno un potenziale persuasivo.
Sempre più frequentemente in tv si parla dell’efficacia di chirurgia estetica, ci sono servizi sul tema nelle rubriche che trattano di salute (mera esposizione), personaggi dello spettacolo (strategia dell’autorità) si sottopongono ad interventi di questo tipo. Tutto ciò ha un effetto psicologico molto semplice: si rende saliente allo spettatore l’esistenza della chirurgia estetica.
Ripetere continuamente un messaggio, anche esplicitamente innocuo (si parla solo a livello descrittivo della chirurgia, magari senza esplicitamente usare tecniche da venditore) significa usare la più sottile delle tecniche persuasive: la ” mera esposizione” di Zajonc (1968).Zajonc ha scoperto che la semplice riesposizione di uno stimolo ne aumenta la piacevolezza. Lo fa in vari modi. Tendenzialmente il nuovo piace meno in quanto spaventa, la riesposizione riduce questa sensazione negativa, la riesposizione di una pratica inoltre la fa apparire sempre di più come una cosa “normale”, “piacevole”, “normativa”, “tipica” di un gruppo sociale, persuadendo lo spettatore senza farlo esplicitamente.
Pubblicizzando più o meno esplicitamente un’operazione chirurgica il rischio che si corre è quella di determinare una moda, ma se una moda induce a sottoporsi ad interventi (che hanno un rischio, sia per l’anestesia, sia per eventuali sostanze iniettate come il botulino) questa diventa una moda dannosa a livello medico.
A livello psicologico rendere saliente il “problema” della bellezza aumenta la probabilità di sviluppare dismorfofobia, ovvero quel particolare disturbo per cui si percepiscono difetti fisici quando in realtà non ci sono. Non è un caso che di pari passo ai cambiamenti culturali e alla mera esposizione del tema della chirurgia estetica, diventano sempre più frequenti i disturbi dismorfofobici (clicca qui per scoprire una possibile cura della dismorfofobia).
Scrivi a Igor Vitale