Applicazioni pratiche della psicofisiologia

Ci sono tre tipi di applicazioni della psicofisiologia:

  1. la ricerca dei fattori che producono o accompagnano disturbi psicosomatici o psichici;
  2. prevenzione di tali fattori psicofisiologici nella popolazione;
  3. inquadramento diagnostico e trattamento delle disfunzioni psicofisiologiche legate ai disturbi psicosomatici.


Vedremo qui di seguito alcune delle applicazioni specifiche della psicofisiologia:

Psicofisiologia in età evolutiva

Prevenzione e trattamento della cefalea in età evolutiva.

Chi si occupa di psicofisiologia può intervenire in ambito scolastico per individuare velocemente le reazioni somatiche anomale come cefalee, colite e disturbi visivi in bambini e adolescenti. Talvolta tali reazioni anomale possono essere legate all’ansia scolastica o all’ansia di prestazione che possono dar seguito a patologie conclamate.

Molto meglio prevenire che curare.

L’intervento sarà mirato ad verificare l’andamento del dolore durante la giornata, individuare eventuali situazioni, di tipo relazionale, famigliare o scolastico si associano frequentemente alla cefalea.

Gli strumenti per indagare questi aspetti sono interviste individuali, test, e misure elettromiografiche della muscolatura pericranica, reazioni vasomotorie dell’arteria temporale, esagerata risposta elettrodermica durante la situazione stressante. E’ suggeribile inoltre ripetere l’accertamento psicofisiologico  ad intervalli regolari in modo tale da verificare l’efficacia del trattamento.

Psicofisiologia e Psicologia del Lavoro

La Psicofisiologia ha inoltre notevoli applicazioni nella psicologia del lavoro. Molte disturbi nascono infatti in azienda. Ad esempio esistono alcuni disturbi correlati all’uso del videoterminale: errori posturali sono la causa di sindromi dolorose al rachide e alle articolazioni scapolo-omerali; fatica visiva, arrossamento occhi e  bruciore, porta alla progressiva miopia.

Elemento centrale dell’intervento di psicofisiologia è quello di raccogliere dati legati agli aspetti psicologici come fatica mentale, deficit attentivi e mnestici, tono dell’umore e correlarli agli indici fisiologici visivi, elettromiografici, posturali e cardiovascolari. Tecnicamente tale intervento può basarsi sulla somministrazione di un questionario non strutturato allo scopo di raccogliere informazioni relative all’ambiente di lavoro, al posto di lavoro e all’organizzazione del lavoro.

Parallelamente si indaga in che misura gli indici fisiologici siano in relazione a modificazioni sensibili a carico dell’apparato visivo, muscolare e altri apparati coinvolti nella risposta allo stress.

Psicofisiologia e Psicologia della salute

L’obiettivo è ridurre l’impatto dei fattori psicologici che conseguono e influiscono su patologie medico-chirurgiche e di modulare reazioni psicofisiologiche disfunzionali che spesso sono alla base di una patologia organica. Alcune tecniche utilizzabili sono sicuramente il training autogeno, ipnosi, rilassamento progressivo di Jacobson, meditazione e il biofeedback.

Psicofisiologia e trattamento dei disturbi d’ansia

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