Attaccamento disorganizzato e sviluppi traumatici
di Anna Del Torto
Nella costruzione della personalità di ciascun individuo entrano in gioco diversi fattori, tutti di eguale importanza, dal fattore temperamentale, all’ereditarietà, fino ad arrivare al contesto sociale che ci circonda.
Questo perché l’individuo è sì unico, e porta con sé la propria specificità e individualità, ma la sua essenza è l’intersoggettività, l’uomo è un essere-con.
E da qui si vede come le prime relazioni che si instaurano nell’infanzia sono fondamentali in quanto costituiscono, in bene o in male, ciò che sarà la futura personalità adulta.
Una delle maggiori teorie che si è occupata proprio di questo, ovvero delle relazioni bambino-caregiver e di come queste influenzano lo sviluppo del bambino, è sicuramente la Teoria dell’Attaccamento di Bowlby.
Come sappiamo, a partire dagli studi di questo celeberrimo autore insieme alla ricercatrice Mary Ainsworth, con l’ideazione della Strange Situation, sono stati trovati quattro tipi di attaccamento: sicuro, insicuro-evitante, insicuro-ambivalente, disorganizzato.
Mentre l’attaccamento sicuro viene considerato un fondamento basilare per uno sviluppo sano della personalità, quelli insicuri vengono considerati come fattori di vulnerabilità nei confronti di diversi disturbi psichici e tra tutti l’attaccamento disorganizzato è forse quello che può portare a conseguenze peggiori e quindi a disturbi più gravi, soprattutto a causa della non integrazione del Sé a cui esso porta.
Scopo di questo elaborato è proprio quello di vedere le relazioni esistenti tra attaccamento disorganizzato e dissociazione e il ruolo che questo tipo di attaccamento ha nell’eziopatogenesi del Disturbo Borderline di Personalità, essendo quest’ultimo strettamente legato ai sintomi dissociativi.
Quindi, partendo da una disamina dell’attaccamento disorganizzato, di come si presenta, delle caratteristiche e del bambino e del genitore con questo pattern relazionale, passeremo, nel secondo capitolo, alla descrizione della dissociazione, dei suoi sintomi, e cercheremo di far luce su ciò che permette di ipotizzare l’attaccamento disorganizzato come “causa” di una identità dissociata.
Nell’ultimo capitolo proseguiremo prendendo in esame il Disturbo Borderline di Personalità e la sua stretta relazione con la dissociazione, andando a vedere le caratteristiche principali di questo disturbo proprio come una conseguenza di una non integrazione dell’Io e quindi suffragando l’ipotesi di considerare l’attaccamento disorganizzato, che porta in molti casi a sintomi dissociativi, come uno dei principali fattori di vulnerabilità del Disturbo Borderline di Personalità.
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