Come aumentare la prestazione sportiva con l’alimentazione

Articolo di Daniela Moschetto

Quando si avvicina il momento della gara si attiva nell’atleta una leggera ansia legata anche alla forma alimentare più adeguata per il raggiungimento della prestazione migliore.

Fra le diverse teorie e gli svariati consigli da protocollo emerge sempre l’essenzialità di un’alimentazione equilibrata e completa, più ricca negli ultimi giorni antecedenti alla gara di cereali integrali, legumi o patate fonte di glicogeno e quindi di energia per il muscolo.

Il giorno della gara le perplessità alimentari per l’atleta aumentano: Cosa mangio ? in che quantità ? quanto tempo prima?…

sono domande frequenti nell’atleta ormai in fremito per la sua gara, per l’esito che questa avrà. Importante è sapere che i processi digestivi implicano un forte afflusso di sangue verso stomaco e intestino che va a sottrarre ossigeno agli atri organi ed ai muscoli, quindi assumere pasti grassi e carboidrati complessi non è di certo consigliato; sembrerebbe utile, dunque, assumere cibi facilmente e velocemente digeribili come la frutta o meglio le bevande contenenti zuccheri.

La prestazione sarà sempre più efficiente se il cibo ingerito sarà completamente digerito e se questo abbia ripristinato le scorte di glicogeno.

Anche durante la gara, soprattutto se queste prevedono tempi di prestazione lunghi come la maratona, è necessario introdurre zuccheri senza subire gli effetti negativi della digestione; comune negli atleti è l’ingestione durante la gara di barrette contenenti: maltodestrine (amido/glicogeno), glucosio, saccarosio, fruttosio, sciroppo di glucosio ed altri zuccheri diluiti attraverso l’integrazione di acqua, benché il loro effetto sia dimostrato, occorre essere a conoscenza che il nostro corpo è in grado di procurarsi naturalmente le sostanze e le dosi necessarie di queste che servono in certe occasioni.

La mente però ha sempre bisogno di sicurezze perché è bloccata dalla paura.

La paura della sconfitta, di valere poco, questo potrebbe indurre l’atleta a fare uso di sostanze dopanti per smussare le sue paure e migliorare le sue prestazioni, anche a scapito della sua salute.

Strategie sane per abbattere le insicurezze sono appoggiarsi sul sostegno esterno ed accrescere la propria autostima, facendo leva sulle capacità interiori per superando gli ostacoli.

Imparare a soffrire o gioire della propria prestazione sarà l’arma per non dipendere da sostanze esterne ed essere vincenti.

Dopo la gara l’atleta potrà gioire o consolarsi per la sua prestazione con un buon pasto.

Egli sentirà la sensazione di avere una fame belluina, dovuta allo svuotamento energetico per via dello sforzo,  che è giusto soddisfare con buon senso anche nei giorni successivi.

La gara è fonte di affaticamento fisico ed organico, si attivano processi di infiammazione ed il corpo ha bisogno di “carburante” buono e di riposo per ripristinarsi.

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