Come Riconoscere il Delirio in 4 Caratteristiche

delirioI disturbi di contenuto del pensiero: il delirio.

Jaspers (1959) si riferiva alle idee deliranti come a giudizi patologicamente falsati e suggeriva tre criteri definitori del delirio che hanno rappresentato e rappresentano tuttora il punto di riferimento fondamentale per ogni accettabile definizione del delirio:

  1. contenuto impossibile ovvero falso,
  2. è incorreggibile, anche se la persona viene messa di fronte all’evidenza attraverso esperienze concrete o confutazioni essa non cambia credenza;
  3. certezza soggettiva, la persona non è in grado di pensare ad una remota possibilità che l’idea non sia così, in quanto non si basa su una logica formale.

Sulla base di questi tre criteri, il delirio viene definito nel DSM-IV come una falsa convinzione basata su erronee deduzioni riguardanti la realtà esterna, che viene fermamente sostenuta contrariamente a quanto tutti gli altri credono e a quanto costituisce prova ovvia e incontrovertibile della verità del contrario.

La convinzione non è di quelle ordinariamente accettate dagli altri membri della cultura o sub-cultura della persona (per es., non è un articolo di fede religiosa). Nessuno dei tre criteri, preso singolarmente, è sufficiente per distinguere un’ideazione normale da un’ideazione delirante. Inoltre, anche presi nel loro insieme, non sembrano essere completamente adeguati per una precisa ed univoca definizione, ma possono essere esaminati singolarmente:

  • Certezza soggettiva: è’ un criterio aspecifico in quanto comune a un ampio spettro di vissuti sia normali che patologici. Esistono anche certezze soggettive mantenute con straordinaria convinzione che possono riguardare visioni del mondo di tipo religioso, filosofico e scientifico che non possono certo essere considerate idee deliranti (si pensi ad esempio ai dogmi di fede).
  • Incorreggibilità: caratteristica dell’esperienza delirante è la sua non modificabilità di fronte ad argomentazioni di tipo logico e di fronte all’evidenza. Ciò costituisce una possibile differenza nei confronti delle certezze soggettive non deliranti. Normalmente, infatti, ogni certezza soggettiva può essere valutata e discussa criticamente e può essere soggetta a una parziale o totale revisione se la logica o l’evidenza sono decisamente contrastanti con essa. Anche in condizioni di normalità ovviamente una certezza soggettiva può essere mantenuta nonostante l’evidenza contraria ma vi è quasi sempre almeno una teorica accettazione della possibilità di un cambiamento. Caratteristica dell’esperienza delirante è invece la sua totale inaccessibilità all’ipotesi di una modificazione della certezza soggettiva. Nella certezza soggettiva “normale” la condizione base è del tipo “…io penso che le cose stiano così e continuo a pensarlo anche se potrebbero stare diversamente”. Nel delirio la condizione base è invece del tipo “…le cose stanno così e in nessun altro modo possibile”. Neppure l’incorreggibilità della certezza soggettiva viene tuttavia ad afferrare in modo adeguato l’essenza del delirio. Infatti appare difficile definire come deliri alcune convinzioni soggettive a sfondo, ad esempio, religioso e ideologico che, in particolari contesti culturali, storici o anche più semplicemente di dinamica di gruppo non appaiono correggibili con gli strumenti della logica o dell’evidenza.
  • Impossibilità (falsità): è un criterio pericoloso nel senso che comprende tanti piani diversi ed è evidente quando il delirio è bizzarro. Riguarda il contenuto ma anche la modalità con cui la persona arriva a sviluppare quella credenza.
  • Struttura auto-centrica: ai criteri se ne aggiunge un quarto per cui i temi deliranti sono cioè quasi sempre incentrati sul soggetto che li esprime, si situano cioè all’interno di un pressoché costante autoriferimento personale e molto più raramente riguardano visioni del mondo, interpretazioni filosofiche, religiose o scientifiche. Nell’esperienza delirante il paziente è al tempo stesso oggetto e soggetto dei contenuti del delirio e tutto si svolge costantemente attorno alla sua persona che è il centro attorno al quale ruota tutto l’universo delle sue proiezioni e della sua trasformazione fantastica della realtà.
    • Il paziente:
    • è oggetto delle persecuzioni, delle minacce e dei complotti;
    • è il destinatario di allusioni o messaggi con significati allusivi e misteriosi;
    • è colui a cui le voci insultanti o imperanti si rivolgono;
    • acquisisce capacità, poteri o doti soprannaturali;
    • personifica la divinità o personaggi potenti o temuti;
    • è il responsabile di tutti i mali propri o altrui;
    • è colui a cui viene sottratto il pensiero o la vita.

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