Leadership e learning organization
di Raffaele Napolitano
Secondo la learning organization, il vero leader è colui che non solo è capace di apprendere e modificarsi in base al cambiamento che gli si presenta ma è anche capace di insegnare ai follower ad assumere la stessa abilità. In una situazione di learning organization, al leader non è richiesto di avere il carisma decisionale necessario al manager, in questo caso il leader può essere un progettista o un educatore oppure un assistente, vedremo di seguito le particolarità di ognuna di queste specificità. Come schematizzato nel paragrafo precedente, questi leader necessitano di nuove forme di competenza, devono saper creare una visione condivisa, stimolare mettere in discussione i modelli mentali consolidati e incoraggiare i modelli di pensiero più sistemici. I leader nelle learning organization deve saper creare una organizzazione i cui membri siano capaci di espandere le proprie capacità e modellare il proprio futuro, il che corrispondere ad essere responsabili del proprio apprendimento.
Una delle nuove ottiche dei leader moderni è quella della “tensione creativa”. Questa tensione può evolvere in due modi: avvicinando la situazione contingente alla visione oppure avvicinando la visione alla situazione contingente. Tutti coloro che imparano a lavorare in una situazione di tensione creativa imparano a spostare l’energia da essa creata per spostare più facilmente la situazione contingente verso la propria visione. Questo principio veniva già adottato dai leader di molto tempo fa, per esempio Martin Luther King aveva detto: “Socrate diceva che era necessario creare una tensione nella mente degli individui perché potessero sollevarsi dalla schiavitù dei miti e delle mezze verità […] così anche noi dobbiamo […] creare nella società quel tipo di tensione che aiuti gli uomini ad uscire dagli abissi del pregiudizio e del razzismo.” (Quaglino, 2005, pg.35)
L’errore di molti leader consiste nel sostituire la visione creativa con l’analisi. Il vero problema è che moti individui sono così legati ai propri punti di vista e oppongono una serrata resistenza al cambiamento che non gli permette di sviluppare una visione di cambiamento, essi non comprendono che l’energia per cambiare proviene solo da un disegno mentale su come potrebbe essere se fosse diverso, essi confondono questa operazione con la pianificazione e questo errore non fa che rafforzarne il cinismo a discapito della creatività. Purtroppo molti individui accettano il cambiamento solo quando la situazione è così grave che il cambiamento diventa necessario.
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