Psicologia e Psicopatologia del Leader della Setta

Autrice: Nidja Fico

Il capo: psicologia e psicopatologia

Nelle sette sataniche il capo è generalmente una persona di sesso maschile che è considerata più vicina all’entità malefica.

Il capo di una setta è una persona estremamente carismatica, in grado di esercitar una grossa influenza sugli adepti. Infatti, l’efficacia della leadership non dipende solo dalle caratteristiche personali ed esperienziali del capo, ma soprattutto dalla sua capacità di suggestionare e condizionare non solo l’interpretazione che i membri del gruppo possono dare a determinati eventi, ma anche il loro modo di pensare. L’abilità del capo carismatico di una setta satanica, dunque, risiede nella capacità di saper sfruttare le proprie caratteristiche personali per raccordarsi con le caratteristiche ambientali e percettive del momento di aggregazione. Il capo de saper convincere e motivare gli adepti rispetto al credo perseguito dalla setta, deve saper valorizzare le specificità dei singoli membri, deve essere sufficientemente autorevole da incutere loro timore deve trasmettere la certezza di avere sempre il controllo della situazione.

In questo modo, si garantisce il potere carismatico sul gruppo può permettersi di utilizzare le varie strategie di manipolazione mentale, senza rischiare l’abbandono della setta da parte dei seguaci.

Sulla personalità dei capi delle sette sataniche si è detto di tutto: sono stati definiti criminali, psicopatici, sociopatici, schizofrenici, sadici, borderline ecc.

La labilità e la varietà delle classificazioni psicodiagnostiche dimostrano una inequivocabile mancanza di certezza, dovuta al fatto che la maggior parte di questi individui non è mai stato effettuato alcun esame psichiatrico.

Il motivo è imputabile al fatto che, finché la setta non viene riconosciuta colpevole di qualche grave reato, tutti i membri continuano ad agire nell’ombra d è probabile che, nella vita quotidiana al di fuori della setta, si comportino in modo del tutto normale.

 

Molto probabilmente i capi presentano alcuni tratti della psicosi e del disturbo schizotipico di personalità. I processi di pensiero mancano di confini tra realtà e fantasia: presentano pensiero magico, che influenza il loro comportamento al punto di credere di essere in contatto con il demoni, hanno affettività inappropriata, caratterizzata da una rabbia estrema e intensa verso la società e dall’incapacità di provare sensi di colpa o sentimenti conflittuali, in relazione al comportamento deviante che mettono in atto.

Un’altra caratteristica che li contraddistingue è la tendenza a pensare per categorie contrapposte, bene/male, che fanno riferimento a una struttura dell’identità non integrata. Per linee generali il capo satanista è una persona che presenta:

  • marcato disprezzo per i valori sociali;
  • noncuranza per le sofferenze altrui;
  • incapacità a stabilire relazioni sociali durature e significative, perché tende a valutare gli altri in funzione di quanto gli sono utili;
  • atteggiamenti antisociali, perché compie atti violenti o criminosi senza sentirsi in colpa, anzi provando anche una certa soddisfazione;
  • tendenza a cercare alti livelli di eccitazione ed emozione;
  • comportamento sessuale eccessivo e perverso.

Leggi le 13 tecniche di manipolazione mentale

Scrivi a Igor Vitale