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Che cos’è la comunicazione

Articolo di Francesca Iarusci

Per comunicazione s’intende un processo complesso che si sviluppa attraverso le relazioni interpersonali. La comunicazione rappresenta il mezzo più efficace che permette agli individui di scambiarsi informazioni e avviene all’interno di un ambiente sociale. Essa si sviluppa generalmente tra individui che condividono un sistema di suoni significativi, un sistema di segni e di significati e un insieme di regole e di convenzioni che giustificano la regolarità degli scambi (Rumiato, Lotto, 2007).

Tale sistema è stato analizzato sotto differenti aspetti e con diversi approcci: la linguistica si occupa della costruzione dei mezzi attraverso i quali i contenuti nella comunicazione vengono veicolati, come parole, frasi e testi e delle regole che governano la comprensione e la produzione di tali mezzi; la semiotica studia le modalità con cui viene costruito il significato e di come i soggetti della comunicazione attribuiscano un senso ai contenuti della comunicazione stessa ; la sociologia mette in evidenza come interagiscono le determinanti linguistiche e le strutture sociali; la psicologia analizza i processi cognitivi sottostanti all’attività della comunicazione.

Shannon e Weaver (1949) descrivono la comunicazione come un sistema in cui una sorgente di informazioni invia ad un destinatario un messaggio. Il messaggio viene trasformato da un apparato trasmettitore in un segnale attraverso un canale. I segnali giungono ad un apparato ricevitore che li trasforma in messaggio prima di raggiungere il destinatario. Il compito del trasmettitore e del ricevitore è quello di codificare e decodificare il segnale.

 

Il significato è un concetto centrale della comunicazione e può essere rappresentato dal classico triangolo semiotico che mette in risalto le connessioni presenti tra un simbolo, ovvero i sistemi segnici utilizzati negli scambi comunicativi, la referenza cioè l’idea corrispondente al simbolo, ed infine il referente, ovvero la realtà rappresentata dal simbolo (Ogden e Richards, 1923).

La comunicazione non avviene in maniera casuale ma segue delle regole che consente la gestione degli scambi comunicativi. Secondo il principio di cooperazione di Grice (Giovanna Cosenza, Intenzioni, significato, comunicazione: la filosofia del linguaggio di Paul Grice, Bologna: CLUEB, 1997), la comunicazione segue quattro regole, o massime, che permettono ai partecipanti all’interazione di interpretare correttamente i contenuti e gli obiettivi degli scambi comunicazionali. La prima massima è quella della quantità per la quale i partecipanti ad un’interazione comunicativa debbano fornire soltanto le informazioni fondamentali per far comprendere il messaggio. Tali informazioni, dunque, devono essere esaurienti e non devono essere ridondanti e superflue. La seconda è la massima della qualità e assume il ruolo dove i partecipanti fanno delle affermazione vere o che possono essere sostenute da prove adeguate. La terza massima è quella della relazione, secondo la quale i partecipanti devono fornire informazioni adeguate alla relazione che li lega. Infine, la quarta massima è quella del modo e si riferisce al fatto che gli interlocutori debbano considerare il modo in cui il contenuto della comunicazione deve essere espresso, cercando di essere chiari e di evitare ambiguità.

La comunicazione, dal latino “communicatio” (cum = con, e munire = legare, costruire e dal latino communico = mettere in comune, far partecipe), è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa, ma non consiste soltanto in una trasmissione di informazioni. In lingua italiana il termine “comunicazione” ha il significato semantico di “far conoscere”, “rendere noto”. La comunicazione riguarda sia l’ambito quotidiano sia l’ambito pubblicitario e delle pubbliche relazioni: in ciascuno di questi ambiti la comunicazione ha diverse finalità. Gli agenti della comunicazione possono essere sia persone umane, che esseri viventi o entità artificiali. Infatti è colui che “riceve” la comunicazione ad assegnare a questa un significato, per cui è la potenzialità creativa dell’essere umano ad assegnare significati ad ogni cosa, creando così il “sistema comunicazione” con le sue due caratteristiche: l’immaginazione e la creazione di simboli.

Il concetto di comunicazione (Fondamenti di psicologia della comunicazione, il Mulino, 2006) comporta la presenza di un’interazione tra soggetti diversi: si tratta in altri termini di un’attività che presuppone un certo grado di “cooperazione”. Ogni processo comunicativo avviene in entrambe le direzioni e, secondo alcuni, non si può parlare di comunicazione là dove il flusso di segni e di informazioni sia unidirezionale. Se un soggetto può parlare a molti senza la necessità di ascoltare, siamo in presenza di una semplice trasmissione di segni o informazioni. La comunicazione interpersonale, che coinvolge più persone, è basata su una relazione in cui gli interlocutori si influenzano vicendevolmente come in un circolo vizioso.

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