Come eliminare l’ansia con iperventilazione

L’ansia con iperventilazione può essere gestita efficacemente. Abbiamo già discusso altrove di come gestire la crisi d’ansia, ma qui ci occuperemo nello specifico della crisi con iperventilazione.

Abbiamo anche un esercizio guidato per gestire l’ansia, puoi seguirlo da qui.

Il fenomeno dell’iperventilazione può essere non una derivante, come nel panico, ma una causa dell’ansia, essa è molto comune come sintomo.

Come identificare la crisi d’ansia con iperventilazione

  • Aspetti fisiologici. L’aspetto più marcato è l’iperventilazione che non è associata ad una sensazione di perdita di coscienza. Ad essa sono  associati forti giramenti di testa o vertigini, stordimento, parestesie, labbra a bacio, sensazione di “testa vuota” posizione della mano ad ostetrico “come nella figura 20”. La postura e la rigidità muscolare del soggetto (non blocco)spesso durante una crisi di questo tipo può  provocare formicolio attorno alla bocca alle dita e al viso, tremori alle dita e agli arti intermittente, ipertrofia, caduta a terra di oggetti, o leggera sensazione di sbandamento. Oltre al tremore si verificano vampate di calore, sintomi gastrointestinali come nausea, vomito, gastrite, reflusso gastroesofageo. Possono insorgere fastidio cutaneo, orticaria, rossore o pallore del volto, iperidrosi (eccessiva sudorazione), stimolo improvviso ritenzione idrica, aumento della frequenza cardiaca oltre a tutti i sintomi della crisi d’ansia acuta.
  • Aspetti psicologici. Gli aspetti negativi dell’iperventilazione sono la suggestione derivante dalle vertigini e dai giramenti di testa le  manifestazioni di pianto con paura, vertigini, difficoltà di concentrazione, visione concentrica, sproporzionato monologo se presente, con molte evidenti preoccupazioni, ma non focalizzate precisamente. La persona può regredire ad uno stato infantile ma non ad uno stato nirvanico.
  • Aspetti comportamentali. Le manifestazioni di comportamento sono  quelle tipiche dell’ansia, solo molto più marcate: lipotimia (sensazione improvvisa di debolezza) ricerca di ancoraggi, percezione di perdita di coscienza (sincope), incontinenza, emissioni di suoni, come gemiti, lamenti, eruttazioni, mugugni, grugniti, borbottii, crisi di pianto e insonnia.

Spesso i soggetti  dichiarano: “mi sento tanto agitato che potrei morire”, “mi sento esplodere la testa”.

 

Cosa non fare durante una crisi d’ansia con iperventilazione

 

Durante queste crisi d’ansia, le persone consigliano erroneamente al soggetto di fare respiri profondi, credendo che portino al rilassamento. tali inspirazioni ampie e frequenti causano invece uno scompenso dell’ossigeno nel sangue con effetti cerebrali ben noti. Il soggetto ansimante non associa gli effetti psicofisici e autosuggestivi che quindi si mantengono per tutto il tempo della respirazione, causando a loro  volta affanno in un circolo vizioso che potrebbe essere mantenuto per decine di minuti.

La correlazione tra atti respiratori e stato ansioso è diretta. Più una persona respira velocemente, più è acuta la sensazione di ansia. In questi casi non bisogna fornire terapie erronee come l’ ossigeno terapia, ne bisogna dare sostanze eccitanti (caffè, coccola). Bisogna evitare di minimizzare, usare argomenti razionali complessi, mentire in modo evidente, deridere o ridicolizzare, squalificare ciò che la persona sente, sfidare, minacciare, mostrare siringhe, cadaveri, persone a loro  volta ansiose.

 

Cosa fare durante la crisi d’ansia con iperventilazione

  • Presentarsi qualificandosi, mostrare un tesserino anche se il soggetto non lo guarda. Valutare se si tratta di una crisi d’ansia o di un attacco di panico. Valutare se la crisi è in ascesa tramite la cadenza di degli atti respiratori. Essa dipende direttamente dallo stato ansioso quindi l’operatore potrà appurare se la crisi sta peggiorando o migliorando e se i suoi interventi sono positivi.
  • Domandare se sa cosa le sta succedendo, se sente dolore. Non domandare perché ha ansia (non lo sa) e probabilmente non risponderà
  • Rassicurare i presenti, creare spazio libero attorno alla persona che darà l’impressione di respirare più liberamente, allontanare i curiosi e tacitare i presenti che parlano, e potrebbero suggestionare l’ansioso con frasi del tipo: “sta morendo”, “ha un infarto”, “si sta sentendo male”, “la ricoverano subito”, “ma questa è matta” “va legata, va sedata“.

Slacciare il colletto e allentare il nodo della cravatta aiuterà a ridurre l’impressione di oppressione. Sistemare il paziente, in posizione seduta con il tronco semiflesso in avanti. Se in piedi, con mani appoggiate a un tavolo o muro con tronco semiflesso in avanti con lo sguardo verso terra. Queste due posizioni vengono percepite come più libere e ciò ha un immediato effetto di minor sforzo. Ventilare il locale, aprire le finestre, e dire esplicitamente frasi del tipo “ecco, apro la finestra e cambiamo l’aria”.

Le tecniche per ridurre l’iperventilazione con ansia

  • Comportamenti rassicuranti e anticipatori: spiegare cosa sta succedendo, senza costrizione “se respiri a fondo la crisi non passerà”, “se vuoi stare meglio devi trattenere il fiato”. Il soggetto nella maggior parte dei casi non crede o non ascolta. Durante questa fase cercare il contatto oculare, non mantenerlo per più di 5 secondi.
  • Insegnare tecniche di controllo del respiro (accedi ad un corso di respirazione gratis qui). Le tecniche di sincronizzazione del respiro sono inefficaci, sono più efficaci tecniche di rispecchio: l’operatore, stando di fronte respira lentamente e cadenza il respiro con un gesto della mano, così probabilmente il soggetto sarà più incline ad adeguarsi dopo qualche minuto. “vedi appendice”
  • È sconsigliata la visione di specchi, é ancora peggio la visione di soggetti ansiosi, siringhe, sangue. Inoltre, è da evitare di adagiare  soggetti ansiosi in luoghi aperti appena si manifesta la crisi ma proporlo eventualmente nella fase calante. É sconsigliato l’uso di alcolici, bevande eccitanti o altri farmaci se non prescritti rigorosamente per quegli stati.
  • tecniche di rilassamento: adottare tutte le azioni che potrebbero avere un effetto positivo, come sciacquare il viso e far bere acqua fresca al soggetto. Usare la tecnica della visualizzazione con carico e scarico dell’ansia per non più di 8 minuti. Ti consiglio di leggere questo schema con 9 tecniche di respirazione per il rilassamento
  • Usare strategie distrattorie usando frasi del tipo: “se vuoi che ti passa devi bere dal bicchiere dell’acqua dal lato opposto”, “devi tenere le braccia alte per 5 minuti”, “devi mettere in bocca 3 cubetti di ghiaccio”-
  • Un’ultima strategia spesso risolutiva è quella di far respirare al soggetto dell’aria fresca, immettendo la testa in un frigorifero (non freezer, non cella frigorifera,) per non più di 5-10 minuti. Tale azione bizzarra funziona particolarmente nei periodi estivi, (ricordo di monitorare il soggetto durante tale operazione).

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