Dipendenza affettiva: sintomi e definizione
In questo articolo tratteremo della Dipendenza Affettiva nella sua definizione e nello studio dei suoi sintomi. Quando si parla di Dipendenza Affettiva occorre fare grande attenzione al rischio di medicalizzare eccessivamente la normale dipendenza tra i partner. Come vedremo la dipendenza affettiva può essere definita tale solo in particolari condizioni.
Un argomento di grande interesse nello studio delle psicopatologie è quello delle nuove dipendenze (new addiction). Numerose ricerche in ambito neurofisiologico mostrano una serie di legami tra gli aspetti biologici che si manifestano nelle persone dipendenti da droghe e gli effetti che si producono nelle persone in una condizione di dipendenza comportamentale.
Le nuove dipendenze seguono l’evolversi del progresso e della tecnologia, l’influenza dei media e di internet con tempi e stimolazioni sempre più stressanti, nuovi modelli di comportamento sociale e sessuale e della comunicazione sociale che portano a nuovi bisogni e a una dimensione globale percepita diversa da quella reale. Dipendenze numerose e molto differenti tra loro, come ad esempio, gioco d’azzardo, internet, televisione, ossessioni nelle relazioni d’amore, comportamenti sessuali etc.
Le nuove dipendenze sono definibili come classe di disturbi eterogenei caratterizzate da un forte coinvolgimento in comportamenti ripetitivi e persistenti, che compromettono in maniera significativa la vita relazionale, sociale e professionale della persona. Tra queste nuove dipendenze rientra anche la dipendenza affettiva, definibile come una relazione dove i partner sono legati in maniera eccessivamente stretta da due fattori: la deprivazione di sé (self-deprivation) e l’eccessivo coinvolgimento (overinvolvement) (Cowan & McKinder, 1985).
Un collegamento tra amore e dipendenza da sostanze era stato già formulato da Freud (in Falzeder, 2002) che scrive nella sua corrispondenza con Karl Abraham: “L’elisir Soma (una pozione d’amore) è perfettamente in linea con l’induzione che gli spiriti inebriati quando sono stimolati dagli alcaloidi, sono semplicemente dei sostituti di una singola sostanza, ancora da scoprire, in grado di procurare l’intossicazione da amore”.
Ma è solo nel 1945 che si inizierà per la prima volta a discutere di dipendenza affettiva in senso stretto, infatti, lo psicoanalista Fenichel parlerà per la prima volta di amore-dipendenti (Fenichel, 1945). Attualmente, gli studi sulla dipendenza affettiva si sono focalizzati sui correlati neuronali di tale esperienza, sia nella fase di creazione di un nuovo legame dipendente, sia nella fase di distacco, ovvero nel momento in cui la relazione finisce. Tali studi sono ancora in fase esplorativa e, sebbene siano stati ottenuti degli ottimi risultati, essi non sono totalmente esaustivi del fenomeno.
Allo stesso modo, la definizione di dipendenza affettiva necessita di ulteriori specificazioni per poter parlare di una diagnosi vera e propria legata a questo fenomeno. È per questo che diverse ricerche si sono focalizzate sulla reale possibilità di poter definire un disturbo di dipendenza affettiva, fornito di criteri ben precisi per poterlo diagnosticare.
Obiettivo di uno studio di Reynaud, Karila, Blecha & Benyamina (2010) è proprio quello di identificare se la dipendenza o comunque l’amore passionale possa essere definito un disturbo di dipendenza, oppure no. Secondo i ricercatori, la fenomenologia della dipendenza affettiva ha diverse somiglianze con la dipendenza da sostanze. Nell’intossicazione da sostanze, ad esempio, possono verificarsi sentimenti di euforia e di desiderio irrefrenabile della presenza della sostanza (nel caso della dipendenza affettiva della persona amata), o stimoli ad esso associati. Simili manifestazioni si verificano nelle persone affette da dipendenza affettiva. Allo stesso modo, quando c’è separazione della sostanza (astinenza) da cui si è dipendenti si verificano, nella dipendenza da sostanze e nella dipendenza affettiva, le medesime reazioni:
– umore negativo;
– anedonia;
– disturbi del sonno.
Altra serie di reazioni comuni alla separazione dalla sostanza o dal partner dal quale si è dipendenti sono:
– l’aumento dei pensieri intrusivi sull’oggetto o sulla la persona
– schemi di comportamento disadattivi o problematici;
Complessivamente, alcune evidenze di studi condotti su animali e su persone mostrano che la dipendenza da sostanze e la dipendenza affettiva hanno correlati neurobiologici simili. Infatti sono coinvolte , in entrambi i casi, le stesse aree del cervello come l’insula e il cingolato anteriore orbitofrontale. Neurotrasmettitori come la dopamina che mediano la dipendenza da sostanze possono essere coinvolte anche nella dipendenza affettiva. L’ossitocina, ormone di fondamentale importanza dell’attaccamento sociale e nel comportamento di relazione, può entrare in gioco anche nella dipendenza da sostanze.
Numerosi studiosi si sono occupati di definire quali siano i criteri per parlare di dipendenza affettiva. La normale attenzione verso il partner è un fenomeno pervasivo e, per poter parlare di un disturbo vero e proprio, occorre capire in quali casi questa attenzione e necessità dell’altro diventa un problema. Secondo Potenza (2006) e collaboratori si può parlare di dipendenza quando il normale desiderio diventa un bisogno compulsivo, quando la sofferenza rimpiazza il piacere e quando una relazione persiste nonostante si sia consapevoli delle conseguenze negative (come ad esempio, l’umiliazione e la vergogna).
La dipendenza affettiva è un tema complesso, se ritieni di averne le caratteristiche confrontati con uno psicologo prima di prendere decisioni e intraprendere percorsi di soluzione del problema. Gli argomenti espressi in questo articoli sono informativo e non possono rappresentare prescrizione medica o psicologica.
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