Ecco i risultati 4284 test psicologici sul Coronavirus: la ricerca italiana

Il Coronavirus ha impattato in maniera molto significativa sulle nostre vite e i danni psicologici non sono certamente irrilevanti. Diversi gli enti che parlano di emergenza psicologica legata al Coronavirus.

Da quando è scoppiata l’emergenza sono molti gli psicologi che sono scesi in campo ed hanno dato la loro disponibilità per supportare lo stress da quarantena.

E’ stato richiesto anche un maggiore contributo degli psicologi a livello pubblico e negli ospedali. Ma paradossalmente questa richiesta è arrivata principalmente dagli stessi psicologi.

Le numerose offerte di consulenza psicologica, spesso operate gratuitamente non sembrano aver prodotto grandissimi richieste da parte della popolazione.

Qui su IgorVitale.org ci siamo chiesti perché ed abbiamo cominciato da Febbraio a raccogliere dati sulla salute psicologica dei cittadini.

La nostra è una ricerca longitudinale, questo significa che abbiamo ripetuto diverse domande nel tempo, proprio per studiare come si è modificato lo stato psicologico degli italiani durante la quarantena.

Non è possibile infatti capire se il Covid abbia prodotto danni psicologici se non si usano le stesse esatte domande nel tempo.

Se ti interessa sapere di più sulle somministrazioni precedenti ecco il report completo di Febbraio e Marzo

La salute psicologica degli italiani è leggermente peggiorata

Ho somministrato un questionario ad un campione longitudinale. Ho ottenuto circa 2000 risposte a Febbraio, 1500 a Marzo, 600 ad Aprile.

Ho misurato diversi parametri della salute psicologica riferiti a queste aree:

  • ansia
  • depressione
  • paura
  • soddisfazione per la vita

Sono elementi di allarme chiave per qualsiasi indagine di tipo psicologico.

I dati mostrano un lieve peggioramento delle condizioni.

Alla fine dell’articolo di mostro però anche perché dovremmo essere ottimisti.

Prima di leggere i dati considera questi fattori:

  • il campione non è probabilistico. Circa il 75% dei partecipanti è di genere femminile.
  • le domande si basano su una scala da 1 (minimo) a 5 (massimo).

La soddisfazione per la vita vede un tendente peggioramento. Questo effetto è dovuto alla durata della quarantena.

 

Simili i risultati per il valore di felicità. Possiamo vedere in maniera chiara che i punteggi sono sempre maggiori rispetto al punto medio (3). C’è un lieve peggioramento della soddisfazione e della felicità, al momento non preoccupante.

Vediamo ora invece se la quarantena ha peggiorato lo stato di ansia, tristezza e paura.

Il grafico dell’ansia mostra un certo aumento. Considera però che 1 è il minimo risultato, ed nei due mesi in cui si è verificata la quarantena l’aumento dell’ansia è lieve.

Aumentano di poco anche i disturbi del sonno, ecco le medie relative alla domanda su una riduzione delle ore di sonno.

La quarantena ha determinato un aumento netto della tristezza

La variabile che preoccupa più di tutti è sicuramente l’aumento netto della tristezza. Le nostre rilevazioni ci restituiscono un dato problematico, da febbraio a marzo vediamo un balzo dell’item che misura tristezza nella popolazione. Raggiungendo un dato vicino a 3 (punto medio).

Questo dato è preoccupante, un aumento trasversale della tristezza è l’anticamera degli stati depressivi. Per cui va monitorato attentamente.

La paura del Coronavirus, cosa dicono i dati statistici

Un virus, in linea teorica dovrebbe generare paura in quanto si riferisce alla possibilità di subire un danno fisico. La paura si può riferire anche al danno che potrebbe subire una persona a noi cara o la popolazione in generale. La paura si può riferire anche al possibile danno economico.

Si potrebbe aprire anche una parentesi molto ampia sulla comunicazione mediatica, definita da alcuni terroristica.

Certamente la comunicazione ha un effetto significativo sullo stato di paura. Ma questo effetto è simile a ciò che osserviamo nella tristezza.

E’ più semplice ipotizzare che la tristezza sia aumentata per via della riduzione del contatto sociale.

Guarda qui il grafico della paura.

Perché essere ottimisti sulla salute psicologica degli italiani

I risultati del mio questionario mostrano che le persone hanno messo in pratica meccanismi di difesa e di reazione allo stress positivi.

Questi hanno il ruolo di evitare gli effetti peggiori della quarantena.

I nostri partecipanti hanno ottenuto questi effetti positivi durante la quarantena, dichiarando:

  • durante la quarantena ho imparato a gestire meglio lo stress
  • in quarantena ho imparato a conoscere meglio me stesso

Guarda qui i grafici come sono spostati verso destra. Ogni barra indica il numero di persone che ha risposta 1, 2, 3, 4 o 5. Ricorda che 1 è il minimo e 5 è il massimo. I grafici positivi sono “sbilanciati” chiaramente a destra. Questo indica una propensione verso l’accordo in tali affermazioni.

L’item di autoconsapevolezza non può che essere letto positivamente.

Le variabili estremamente negative sulla salute degli italiani hanno una bassa prevalenza

Guarda qui infatti i risultati sulle domande relative alla misurazione della solitudine e degli intenti autolesionistici. Sono completamente sbilanciati a sinistra, questo significa che sono poco presenti nel campione analizzato.

Questi dati, che prevedono un lieve peggioramento generale, ma anche ottime capacità di resistenza allo stress, hanno probabilmente portato ad un lieve riconoscimento dello psicologo come sostegno in questo particolare momento. O almeno, i dati sul nostro campione non mostrano una sostanziale esigenza di contattare psicologi, come si può osservare questo grafico.

 

Lo psicologo è il professionista di aiuto di riferimento

Come possiamo osservare, i dati sulla salute psicologica vedono un lieve peggioramento in termini generali.

Se ti riconosci in una delle condizioni negative descritte contatta uno psicologo iscritto all’Ordine.

Mostrare che a livello generale il peggioramento è lieve ha per me due funzioni:

  • la prima è quella di incoraggiare l’ottimismo, subiamo già troppo “terrorismo” nella comunicazione. Dirci tutti i giorni che sarà un’ecatombe anche a livello psicologico non aiuta nessuno. Non aiuta neanche a prendere consapevolezza del valore dello psicologo
  • la seconda è che il contributo dello psicologo è di primaria importanza, ma bisogna razionalizzarlo. Prima di partire in massa, dobbiamo capire chi ha realmente più esigenza di un sostegno psicologico. Quali sono le popolazioni a rischio: anziani, famiglie con bambini piccoli, persone con condizioni cliniche pre-esistenti, fasce della popolazione con importanti problemi economici etc.

Ne parlo più approfonditamente in questo articolo

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