La regolazione emotiva nei bambini: definizione
Questo articolo di Elena Karmina Stroe tratta il tema della regolazione emotiva nei bambini nella sua definizione.
La regolazione emotiva nei bambini: che cos’è
La regolazione emotiva rappresenta la capacità dell’individuo di modulare i propri stati emotivi in risposta a stimoli significativi provenienti dall’ambiente, nonché la capacità di esprimere emozioni negative e/o positive, e la frequenza con cui tali stati emotivi vengono espressi (Rothbart & Bates, 2006; Gross, 1998).
Secondo Eisenberg (2004), la regolazione delle emozioni è considerata come un“processo attraverso il quale si da avvio, si mantengono, si evitano, si modulano o si cambiano sia la frequenza che la durata degli stati interni, ma anche gli obiettivi, i processi fisiologici e i correlati comportamentali delle emozioni, il tutto al fine di raggiungere i propri scopi”.
La definizione di regolazione emotiva di Gross
Anche Gross (1998) contribuisce alla definizione del concetto di regolazione emotiva identificandolo nel processo attraverso il quale gli individui influenzano le proprie emozioni, il momento in cui provarle, come viverle e come esprimerle.
Tali definizioni suggeriscono chel’individuo è in grado di utilizzare le emozioni come segnali, come spinta all’azione e come strumenti per comunicare con gli altri; è in grado, altresì, di adottare strategie comportamentali per modulare le proprie emozioni eraggiungere i propri obiettivi, e possiede la capacità di leggere ed esprimere gli stati interni propri e altrui, di tollerare e accettare le emozioni negative, di coinvolgersi empaticamente nelle espressioni emotive degli altri (Saarni, 1999;Gratz e Roemer, 2004).
I processi di regolazione emotiva consci e inconsci
I processi di regolazione emotiva possono essere automatici o controllati, conscio inconsci, e possono intervenire in uno o più momenti del processo generativo delle emozioni (Gross, 1998); la regolazione emotiva, quindi, può avvenire mediante fattori estrinseci o solo attraverso processi interni ed intrinseci. In particolare, vengono evidenziate alcune strategie per la regolazione emotiva (Gross,1998):
- la selezione della situazione (ad esempio, avvicinare o evitare certe persone, certi luoghi, certi oggetti con lo scopo di regolare le proprie emozioni)
- la modifica della situazione (ad esempio, modificare in modo diretto la situazione così da alterarne l’impatto emotivo)
- la distribuzione dell’attenzione (l’individuo si focalizza su aspetti non emotivi della situazione oppure sposta l’attenzione fuori dall’immediata situazione)
- il cambiamento cognitivo (l’individuo può modificare la propria valutazione di una situazione con lo scopo di alterare il significato emotivo di essa)
- modulazione della risposta (influenza direttamente le componenti esperienziali, comportamentali o fisiologiche della risposta emotiva ad una determinata situazione).
Le strategie di regolazione delle emozioni nei bambini
Tali strategie sono utilizzate al servizio dell’adattamento individuale, sia a livello biologico (consentono all’organismo di rispondere velocemente ed in modo efficace ai cambiamenti) che sociale, nonché per raggiungere gli obiettivi individuali (Thompson, 1990).
La regolazione delle emozioni si caratterizza in modo diverso a seconda dei momenti diversi del ciclo della vita.
Ad esempio, nei bambini molto piccoli,durante il primo anno di vita, il raggiungimento di un livello ottimale di regolazione emotiva viene considerato come un compito evolutivo in cui imparano a modulare le proprie emozioni, ad adeguarle al contesto in cui sitrovano, al fine di comunicare con gli altri ed essere riconosciuti come individui socialmente competenti (Corsano e Cigala, 2004; Zammuner,1993) .
Come i bambini imparano a regolare le loro emozioni
I bambini imparano gradualmente queste capacità di modulare le emozioni combinando i processi estrinseci (ad esempio quando i genitori aiutano i bambini a gestire le proprie emozioni; Thompson, 1994) con i processi intrinseci (ad esempio lo sviluppo dei meccanismi che regolano attenzione, inibizione e cognizione; Eisenberg e Spinrad, 2004).
Lo sviluppo della capacità di regolazione delle emozioni segue lo sviluppo psicofisico del bambino e può comprendere diversi aspetti della regolazione stessa (Kid Sense Child Development, 2017):
- 1. regolazione sensoriale che consente ai bambini di mantenere un livello adeguato di vigilanza per rispondere in modo appropriato agli stimoli sensoriali attraverso gli ambienti
- 2. regolazione emotiva che permette ai bambini di rispondere alle regole sociali con una serie di emozioni attraverso l’incitazione, l’inibizione o la modulazione del loro comportamento in una determinata situazione per garantire l’accettazione sociale;
- 3. regolazione cognitiva che permette ai bambini di utilizzare processi cognitivi necessari per la risoluzione dei problemi e le relative capacità al fine di dimostrare attenzione e persistenza ai compiti. Perciò,il processo evolutivo attraverso cui si sviluppa la capacità di regolazione delle emozioni parte già dai 3-4 anni, periodo evolutivo in cui i bambini sono il grado di regolare emozioni come tristezza e rabbia, seguendo le regole di esibizione e manifestazione delle emozioni, senza esserne consapevoli, ovvero non comprendendo la differenza tra emozioni esperite ed emozioni esibite (Corsaro e Cigala, 2004; Zammuner, 1993).
Il bambino diventa consapevole delle proprie emozioni attorno ai 5 anni
Successivamente, verso i 5 anni, il bambino diventa consapevole delle emozioni che lui stesso sta provando e perciò in grado di scegliere quando e come manifestare tali emozioni (Saarni, 1999). A partire dall’età scolare, dopo i 6 anni, con l’acquisizione di abilità metacognitive, i bambini riescono a riflettere sulle proprie emozioni, adottando strategie diregolazione delle emozioni in base alle proprie necessità (ad esempio, per proteggere se stessi dalla rabbia o dalla derisione degli altri), ed imparano arazionalizzare sull’evento per ridurne la valenza emotiva (Zammuner e Cigala,2001).
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