cervello

Stare sempre da soli danneggia il cervello

Chi ama la solitudine come me potrebbe esserne allarmato.

Cosa c’è di meglio di quella bella oretta da soli, completamente liberi da ogni lavoro dove puoi fare letteralmente ciò che vuoi?

Questo articolo è diverso, parla dell’isolamento sociale prolungato. Ovvero di tutti quei periodi di solitudine molto protratti nel tempo.

Sappiamo tutti che possono facilitare un senso di inquietudine, o addirittura tratti depressivi.

Ma questa ricerca del New England Journal of Medicine (leggi la descrizione completa qui) è andata oltre ed ha studiato le modificazioni del cervello a seguito di una spedizione in Antartide. Ciò che ha scoperto è straordinario

spedizione antartide rimpicciolisce cervello

L’isolamento sociale riduce la produzione di BDNF, una proteina fondamentale per la salute del nostro cerverllo

Uno dei modi per capire gli effetti a lungo termine di stare sempre da soli sul cervello umano è studiare coloro che lavorano nelle stazioni in Antartide. Si tratta effettivamente di un deserto di ghiaccio. Il contatto umano è ridotto veramente all’osso.

Questo studio ha monitorato l’attività del cervello di 9 persone che hanno passato ben 14 mesi nella stazione isolata German Neumeyer III.

Chi fa queste missioni ha un livello di isolamento notevole. La sua vita è simile a quella di un prigioniero. C’è solo una finestra temporale di 3 mesi in cui si può fare un giro fuori. E chiaramente non si trova un gran giro di persone. I compiti sono estremamente ripetitivi e monotoni.

Lo ha fatto tramite la risonanza magnetica funzionale.

L’obiettivo era misurare la presenza in una proteina importantissima per la salute del cervello che si chiama fattore neurotrofico cerebrale (o per gli amici BDNF) e le capacità cognitive per i segni di declino.

Queste informazioni erano misurate prima e dopo la spedizione.

I risultati erano sconvolgenti. Dopo la spedizione alcune aree del cervello si sono rimpicciolite:

  • l’ippocampo è rimpicciolito
  • il giro dentato è ridotto
  • la materia grigia è diminuita nel giro paraippocampale, la corteccia prefrontale dorsolaterale destra e la corteccia orbitofrontale sinistra
  • è diminuito il BDNF (e cioè una proteina essenziale per la salute del cervello).

Il BDNF serve a creare nuovi neuroni e non è incoraggiante. Soprattutto perché anche dopo essere tornati alla vita normale – almeno dopo un mesetto e mezzo – nessun partecipante è tornato a produrre BDNF come faceva prima.

Ora bisogna procedere con cautela, lo studio ha coinvolto solo 9 soggetti in condizioni estreme.

Sono poche

Gli effetti psicologici di stare sempre da soli

Gli psicologi hanno studiato il tema dell’isolamento sociale a lungo anche in condizioni nella media. Gli studi hanno dimostrato i seguenti effetti negativi sulla salute:

Ciò che scopre la ricerca in Antartide (forse) non è niente di nuovo. Oggi sappiamo già che il cervello è come un muscolo. E se una persona si isola per 14 mesi, cosa potrà mai succedere alle aree legate alla socialità?

Diversi studi sugli animali avevano già dimostrato che l’isolamento sociale riduce l’ampiezza dell’ippocampo.

Detto questo, io continuerò ad essere innamorato dei posti remotissimi. Non c’è niente di più bello di un passare qualche giorno da soli a pensare e riflettere 🙂 andare oltre i propri limiti e ritrovarsi soli con se stessi è un’avventura che fa crescere.

Ma bisogno farlo con cautela e brevi periodi per poi tornare alle persone, la più importante medicina per il nostro cervello.

E ora, video della Groenlandia *-*

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