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5 Tipi di Stalker nella Classificazione di Mullen

Articolo di Salvia Gelsomina

I CINQUE TIPI DI STALKER DEL GRUPPO DI MELBOURNE

Mullen, Pathè e altri (1999) propongono una classificazione degli stalkers basandosi su un campione di 168 valutazioni cliniche di casi di stalking.

Tale approccio è multiassiale:

  • Asse I: tale asse è costituito dalla tipologia di molestatore collegata alla motivazione principale che spinge lo stalker a comportarsi in una certa maniera, e al contesto nel quale nascono le molestie;
  • Asse II: tale asse concerne il rapporto stalker – vittima;
  • Asse III: tale asse riguarda quei molestatori affetti da disturbi psichiatrici, ed è diviso a sua volta in due ambiti: e stalkers psicotici e stalkers non psicotici.

Basandosi sul primo asse gli autori distinguono cinque tipi di molestatori:

  • I rifiutati sono coloro che in seguito alla conclusione non desiderata di una relazione sentimentale attuano comportamenti atti alla riconciliazione: pedinamenti, telefonate insistenti, invio di lettere e messaggi d’amore. La vittima è generalmente l’ex partner.
    Oliverio Ferraris (1999) afferma che in questo caso la persecuzione messa in atto non sarebbe altro che la continuazione della relazione, la cui fine viene percepita come troppo minacciosa. I soggetti che rientrano in questa categoria risultano essere i più pericolosi in quanto è più probabile che lo stalking degeneri in atti di violenza fisica, e i più persistenti ed intrusivi. La maggior parte dei rifiutati ha disturbi di personalità, soprattutto tratti narcisisti e antisociali;
  • I cercatori di intimità sono persone che vogliono stabilire una relazione intima con uno sconosciuto o conoscente. Quella attuata da questa categoria risulta essere la forma più persistente di molestie (più di tre anni, Mullen et al. 1999) e perpetuata in genere da donne con disturbi psicotici, in particolare il delirio erotomanico. Tendono a mandare messaggi, a inviare lettere e soprattutto inviano regali che non sono graditi e desiderati dal destinatario. La relazione che desiderano instaurare dovrebbe in qualche risolvere il dilemma centrale della loro esistenza: la solitudine e la mancanza di una relazione stabile con un’altra persona. Inoltre alcuni di essi credono che i loro sentimenti siano ricambiati e che l’altro debba essere aiutato a superare qualche problema che lo blocca;
  • I rancorosi sono coloro che rispondono ad una presunta offesa con azioni tese alla ricerca di vendetta e di rivendicazione delle proprie ragioni. La vittima è generalmente la persona che ritengono responsabile delle offese subite. Sono fermamente intenzionati a portare aventi un piano punitivo e considerano giustificati i loro comportamenti dai quali ne ricavano sensazioni di potere e di controllo che agiscono da rinforzanti e che li spingono a continuare. Inoltre tali molestatori si vedono come vittime che lottano contro l’ingiustizia, e considerano la vittima un simbolo delle persone che lo hanno umiliato in passato.
  • I predatori vogliono raggiungere appagamento sessuale e il controllo mediante lo stalking, il cui scopo è sempre quello di avere un rapporto sessuale con la vittima (bambini o adulti, in particolare donne). Attuano prevalentemente per questo scopo pedinamenti, controllo e sorveglianza e solo di rado si dedicano a telefonate assillanti. Questi molestatori traggono piacere e soddisfazione dall’osservare il loro bersaglio di nascosto, e dal pianificare la loro campagna di molestie senza far trapelare in anticipo quali saranno le mosse future. La maggior parte dei soggetti appartenenti a tale categoria sono di sesso maschile, spesso affetti da parafilie (pedofilia, esibizionismo, feticismo) e sono privi delle abilità sociali di base, e non in grado di recepire e interpretare in modo corretto i segnali comunicativi altrui.
  • Gli incompetenti sono quelli che vorrebbero corteggiare un possibile partner, che nella maggior parte dei casi è uno sconosciuto o una persona incontrata per caso, ma data la loro ignoranza per i rituali del corteggiamento, adottano metodi controproducenti come oppressione e arroganza (credono che le donne debbano subire il loro fascino e cadere tra le loro braccia immediatamente) provocando perfino paura nel loro oggetto “d’amore”. Le loro avances sono grezze e troppo esplicite, e il loro forte bisogno di possesso li porta a ritenere l’altro come un semplice oggetto, e quindi ad essere insensibili ai suoi sentimenti. Questo tipo di stalking provoca in genere scarse soddisfazioni ed è raro che venga portato avanti per lungo tempo, e può quindi capitare che non raggiungendo il successo con la vittima prescelta ne cerchino subito un’altra, procedendo in questo modo fino a quando non raggiungono il loro obiettivo.

Basandosi sul secondo asse, inerente al rapporto vittima – molestatore, gli autori distinguono: i precedenti partner, i colleghi di lavoro, i semplici conoscenti, gli amici, i personaggi famosi e gli sconosciuti. L’ultimo asse è relativo alle condizioni psichiatriche dello stalker, e come abbiamo accennato in precedenza si suddivide al suo interno in due ampi gruppi: gli stalkers psicotici nel quale rientrano i molestatori affetti da schizofrenia, deliri, psicosi affettive e psicosi organiche, e gli stalker non psicotici nel quale rientrano quelli affetti da disturbi di personalità, disturbi d’ansia e disturbi dell’umore. I soggetti psicotici sono tendenti a recapitare o far recapitare oggetti non richiesti, mentre i non psicotici sono più propensi al pedinamento e alla sorveglianza ed è più facile che passino dalla minaccia all’aggressione fisica.

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