comunicazione non verbale assertiva

Comunicazione non verbale assertiva

La comunicazione non verbale assertiva è costituita da una serie di elementi di sguardo, gesti, posture. L’assertività è la chiave per ottenere quello che vuoi nelle conversazioni, senza dominare l’altro e senza sottovalutarti.

La comunicazione non verbale è la chiave dell’equilibrio.

Le teorie sulla comunicazione non verbale assertiva dicono che esistono tre tipi di persone:

  • dominanti: sono persone che tendono a ritenersi superiori agli altri. Distruggono il punto di vista degli altri a favore del proprio.
  • sottomessi: sono persone che mettono al primo posto gli altri, trascurando se stesse
  • assertivi: si tratta di persone che esprimono il proprio punto di vista, rispettando se stessi e gli altri.

In questo articolo ho individuato oltre 87 comportamenti di assertività

Perché usare la comunicazione non verbale assertiva è la chiave?

Come puoi immaginare, una comunicazione sempre dominante non può durare a lungo.

Dominare gli altri col proprio punto di vista ci porta ad essere percepiti come aggressivi ed arroganti.

Chi invece dice raramente il proprio punto di vista, per evitare la lotta ed il confronto. Si troverà più spesso a subire gli altri.

Ora, questo gioco di dominio, sottomissione ed assertività si esprime anche con la comunicazione non verbale.

Comunicazione non verbale assertiva: gli occhi

L’uso dello sguardo gioca un ruolo determinante nella comunicazione assertiva.

Chi è dominante guarda più spesso la persona fissa negli occhi, ma lo fa troppo. Fino a mettere l’interlocutore in difficoltà.

Inoltre, il dominante guarda la persona sulla fronte, per esprimere il proprio dominio.

Chi esprime sottomissione, invece, evita tanto lo sguardo. A volte non riesce proprio ad instaurare un contatto visivo.

In questo articolo spiego in dettaglio come analizzare il comportamento degli occhi

Se vuoi avere una comunicazione assertiva, guarda la persona negli occhi.

Fallo solo per alcuni secondi, e fallo solo nei momenti più importanti della conversazione.

Sottolinea ciò che dici con lo sguardo. Ma non fissare il tuo interlocutore.

Una stretta di mano bilanciata

La stretta di mano rivela molto di una persona. Ti è mai capitato di ricevere una stretta con la mano molle?

A volte quasi non ti accorgi di averla ricevuta.

Esistono poi le strette di mano che necessitano la consulenza di un ortopedico.

Anche quelle sono memorabili.

Ma ci sono tanti altri piccoli dettagli che puoi studiare sulla stretta di mano, che ti permettono di capire l’altro

In questo articolo puoi capire tutti i significati della stretta di mano

I suggerimenti per una stretta di mano efficace ed assertiva sono:

  • dosa la forza della stretta di mano in base a quella del tuo interlocutore
  • utilizza la stessa durata della stretta di mano del tuo interlocutore (ovvero non tirare via la mano prima di lui
  • mantieni il contatto visivo mentre stringi la mano (non guardare la mano stessa)
  • sorridi
  • non avere il dorso della mano verso l’alto o verso il basso. Il primo esprime dominio, il secondo sottomissione

Adotta la giusta distanza

La prossemica è la scienza che studia l’uso dello spazio nella comunicazione non verbale.

La distanza interpersonale indica la relazione di intimità tra persone. Per cui è un argomento molto delicato. Inoltre, le questioni cambiano nelle relazioni uomo-donna, in cui il fattore seduzione potrebbe incidere in modo significativo

Puoi scoprire le tecniche di prossemica ed il significato della distanza interpersonale in questo articolo completo

Ora puoi già immaginare che il dominante si prende più confidenza del sottomesso.

Tende ad avanzare di più.

Invade gli spazi degli altri.

Il sottomesso invece tende ad indietreggiare, ma anche ad usare fisicamente meno spazio:

  • usa gesti più ristretti nello spazio
  • il tronco collassa
  • le spalle sono costrette

L’espansione del busto è un fattore prossemico, perché porta ad occupare più spazio.

Ora, come dicevo nel titolo, la chiave è usare la giusta distanza.

Ma come fai a determinarla? Non è facile, perché la prossemica dipende dalla cultura. Noi italiani ad esempio parliamo abbastanza da vicino, le culture nordeuropee no.

Leggi in questo articolo tutti i fattori culturali più importanti

Come usare la prossemica

Ma sicuramente esistono dei metodi di comunicazione non verbale assertiva per capire se stai sbagliando distanza:

  • l’interlocutore si allontana (con passi all’indietro, con l’orientamento della schiena)
  • la persona si tocca il volto
  • il soggetto si riposiziona (in piedi o da seduto)
  • la persona si avvicina

Chiaramente, ognuno di questi segnali ha un significato che merita di essere approfondito. Dipende in larga misura dal momento in cui si verificano.

Se ad esempio fai una domanda complessa al tuo interlocutore e lui fa un passo all’indietro, probabilmente è in difficoltà per la domanda (e non per un fattore prossemico).

Ma se ad esempio ti avvicini al tuo interlocutore di poco, e lui si allontana è evidente che è il fattore prossemico ad aver scatenato la reazione

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