Psicologia dello sport: ecco perché il risultato dipende dalle emozioni
Articolo di Daniela Moschetto
Le emozioni sono processi complessi e multifattoriali, comprendono: valutazione della situazione, attivazione dell’organismo, espressione e manifestazione delle risposte emotive, prontezza e preparazione all’azione.
Tra i vari studi condotti sulle emozioni ricordiamo quelli di Tomkins (1962) il quale classificò le emozioni in otto categorie:
- interesse/eccitazione,
- godimento/gioia,
- sorpresa/trasalimento,
- disagio/angustia,
- paura/terrore,
- vergogna/umiliazione,
- disprezzo/disgusto
- ira/rabbia.
Un altro modello fu quello elaborato da Johnson Laird (1984) e Oatley (1997) che considera cinque emozioni fondamentali:
Vengono poi individuate le emozioni secondarie che dipendono dalla circostanza in cui si sviluppa l’emozione primaria.
Ekman (1992) distingue sei emozioni:
- rabbia,
- paura,
- tristezza,
- gioia,
- disgusto
- sorpresa
che derivano da nove caratteristiche biologiche e filogenetiche.
Secondo Carlson (1992) le emozioni sono sentimenti soggettivi, per Arnlod Gesell (1969) le emozioni riflettono le esperienze di vita e la maturità dell’individuo.
Altri autori come James (1984), Cannon (1927), osservano le emozioni in relazione ai cambiamenti fisiologici, biologici e cognitivi.
Goleman (1995) sviluppa il concetto di intelligenza emotiva spiegando che emozioni ed intelletto incidono sulle nostre azioni.
L’intelligenza emozionale è priva di riflessione a differenza dell’intelligenza razionale ma consente intuizione immediata e azione rapida: fattori necessari ad affrontare situazioni che richiedono rapida risoluzione.
Le emozioni provocano risposte fisiologiche e biologiche differenti.
Il sistema limbico (amigdala, ippocampo, corpi mammillari nuclei talamici anteriori e giro cingolato) è fortemente implicato nel controllo del comportamento emotivo (Papez 1937). Ad esempio:
La collera incrementa adrenalina, battito cardiaco ed energia.
La paura prepara l’organismo alla fuga apportando un maggiore afflusso sanguigno ai muscoli scheletrici e attivando nel soggetto uno stato di allerta.
Emozioni come l’amore, invece, attivano il sistema parasimpatico e quindi generano calma e soddisfazione.
La tristezza permette l’elaborazione di una perdita facendoci adeguare al cambiamento che ne scaturisce quindi oltre ad iniziali sentimenti depressivi che comprendono anche un rallentamento metabolico induce all’attivazione cognitiva sviluppando nuove energie.
Queste sono alcune delle emozioni che affiorano quotidianamente nella vita di un individuo influenzando lo stato psicologico, comportamentale e percettivo e che possono incidere nella strutturazione della personalità (Fogliani T; 2003).
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