Statistiche comorbilità disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)

In passato, quando ancora non si valutavano i DSA, l’aspetto relazionale alterato presente nel bambino, poteva essere considerato la causa principale dei disagi scolastici. Un bambino lento, considerato limitato e svogliato, era indirizzato verso una terapia psicologica che spesso colpevolizzava, oltre al soggetto, anche i genitori e gli insegnanti. Come già affermato nel precedente paragrafo, talvolta, scoprire che il problema non è di tipo intellettivo, ma specifico di apprendimento, giova sull’autostima e influisce positivamente sulle modalità di relazione del bambino. Per un dislessico ad esempio, il contatto con la lettura è fonte di ansia e disagio dato che i bambini trascorrono la maggior parte del tempo a scuola.

Spesso, purtroppo, le problematiche emotive dei bambini DSA, nascono proprio nell’ambito scolastico. Non avendo ancora una diagnosi certificata, il bambino viene demoralizzato, “bombardato” quale forma di uso verbale dalle insegnanti e anche dai genitori con frasi del tipo:

“Ma che hai fatto? Dove l’avevi la testa? Ma come leggi? Leggi bene! Leggi meglio! Sta attento a quello che leggi! Sii più attento! Dai, che lo sai fare! Dai, che lo sapevi fare! Che fai? Qui hai letto male! ecc.”.

Il bambino a lungo andare, sottoposto continuamente a pressioni e commenti negativi, può presentare disturbi dell’umore (depressione) e/o disturbi d’ansia caratterizzati da sintomi quali:

In una serie di osservazioni in ambito clinico Brooks (2001) ha descritto molti bambini a cui si restituisce una diagnosi di dislessia e che devono cominciare un trattamento abilitativo, come appesantiti da sentimenti di bassaconsiderazione di sé, di incompetenza e sfiducia nel futuro, tratti che si associano a diversi comportamenti:

  • rinuncia davanti alla difficoltà;
  • evitamento di compiti;
  • tendenza a incolpare gli altri;
  • diventare clown o bulli in classe.

Non sono rari i circoli viziosi che arrivano a produrre sentimenti di fallimento e disperazione. Questi bambini presentano un concetto di sé negativo (Tabassam et al, 2002), tratti di ansia e bassa autostima (Hall et al 2002), tendenza ad abbandonare presto il compito (Bouffard 2003) e assenza di senso di responsabilità verso il proprio apprendimento (Anderson, 1999). I bambini condisturbi specifici di apprendimento presentano più spesso depressione (3-6 volte più frequente). È importante sapere che il 25% dei soggetti con disturbi di apprendimento sviluppano psicopatologia che può essere depressione e disturbo d’ansia come già citato, ma vi è anche una presenza di:

Il seguente grafico evidenzia la comorbilità fra disturbi specifici di apprendimento ed altri disturbi psicopatologici.

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di Fortuna Esposito

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