Come la psicologia può influenzare la salute e la malattia

Salute e malattia sono fattori estremamente influenzati dalla psicologia di una persona. Esistono diversi fattori psicologici in grado di agire sulle cellule, sugli organi e sulle loro funzioni, attraverso la complessa mediazione del sistema nervoso centrale.

Un ruolo fondamentale nella gestione psicologia della malattia è sicuramente il concetto di Stress.

Il termine stress significa “pressione” e venne introdotto in medicina da Cannon prendendo in prestito il termine dalla metallurgica (lo stpressione su un metallo per metterne alla prova la resistenza). Il termine stress descrive la reazione da parte della persona di fronte a stimoli esterni. Il termine stressor è invece l’evento o lo sitmolo stressante.

Gli stressor possono essere:

  • Stressor Gravi: di alta intensità come ad esempio la morte di una persona cara;
  • Stressor Minori: di bassa intensità come ad esempio il traffico in strada;
  • Stressor Acuti: che si esauriscono in un colpo solo come ad esempio un incidente stradale;
  • Stressor Cronici: che durano nel tempo come ad esempio il clima organizzativo ostile.

Hans Selye, successivamente ha introdotto nel 1936, il concetto di “sindrome generale di adattamento” per descrivere il modo nel quale l’organismo affronta gli stressor.

Egli distingue tre fasi:

  • Fase di allarme: viene attivato il sistema nervoso autonomo a fronte di eventi stressanti intensi;
  • Fase di resistenza: la persona si adatta allo stress e, ma se lo stress è troppo forte, si hanno manifestazioni transitorie come l’ingrossamento delle ghiandole surrenali, ulcere, etc.
  • Fase di esaurimento: se il fattore stress permane nel tempo o se la persona non ha le risorse necessarie per fronteggiarlo, la persona viene danneggiata in maniera irreversibile, con danni che possono portare anche alla morte.

La funzione dello stress è sicuramente quella dell’adattamento, tramite la sua gestione è finatti possibile affrontare le sollecitazioni ambientali.

Nelle prime definizioni di stress, il focus dell’attenzione era posto sui diversi tipi di stressor sulla relativa somiglianza dei tipi di risposte fisiche derivate.

 

La prima ricerca sullo stress si basava molto sulla relazione tra stimolo stressante e risposta patogena. Oggi sono sempre di più gli approcci che valorizzano il modo in cui le persone possono gestire e utilizzare positivamente le situazioni stressanti

 

La persona quindi non risponde meccanicamente allo stress con una risposta patogena correlata linearmente con l’entità dello stressor, ma elabora in modi diversi lo stimolo stressante. Esistono delle veriabili che intervengono tra stimolo stressante e risposta patogena. Appariva sempre più chiaro che la relazione fra stress e malattia non è di tipo semplice, ma dipende in consistente misura da differenze individuali sia biologiche sia di personalità, dal contesto, dalle risorse sociali a disposizione e, soprattutto, dalla percezione dell’evento stressante stesso.

Le teorie sullo stress si sono sviluppate molto grazie all’intervento di Lazarus. Questo ricercatore ha il merito di aver integrato il modello di Selye con il concetto di elaborazione soggettiva operata dalla persona circa gli specifici fattori stressanti. Le persone reagiscono in modi diversi rispetto agli stessi stressor.

Secondo Lazarus ci sono due tipi fondamentali di strategie di reazione:

  1. Strategie focalizzate al problema: con le quali la persona compie azioni dirette alla soluzione del problema oppure ricerca informazioni che ne facilitino la soluzione.
  2. Strategie focalizzate sull’emozione: nelle quali la persona cerca di ridurre le reazioni emotive negative, come ad esempio distogliere la mente e distrarsi, cercando conforto in altri, sviluppare attività che inducano forti emozioni positive, assumere sostanze che contrastino le emozioni negative.

In altre parole la risposta allo stress è modulata in due modi dalle caratteristiche psicologiche personali:

1. nella fase di percezione ed elaborazione degli stressor

2. nella fase di fronteggiamento degli stressor.

Le caratteristiche che intervengono a questo secondo livello e modulano le strategie di reazione allo stress sono chiamate coping skills. Il coping è l’intero processo di reazione e fronteggiamento dello stress.

Lo stress non è un fatto oggettivo, esistono opportune strategie che possono essere apprese da chiunque per fronteggiarlo e ridurlo notevolmente

Per questo motivo i ricercatori hanno cercato di costruire strumenti di misura delle reazioni delle persone allo stress e delle loro strategie di coping. Il principale test disponibile al riguardi è denominato COPE, Coping Orientation to Problems experienced (Carver et all.,1989). Il questionario pone domande relative a ben 15 modalità possibili di coping, esse si possono distinguere in tre categorie:

  1. Meccanismi finalizzati al problema;
  2. Meccanismi finalizzati all’espressione emotiva;
  3. Meccanismi potenzialmente disadattivi.

Uno dei fattori di notevole importanza per ridurre gli effetti dello stress è il supporto sociale che si presenta sotto svariate forme. Il supporto sociale strutturale fa riferimento alla rete di relazioni sociali di una persona (come ad es., marito, moglie, amici…). Il supporto sociale funzionale fa riferimento alla qualità delle relazioni sociali (essere consapevoli di avere amici a cui ci si può rivolgere in caso di difficoltà.

E’ ormai provato scientificamente che il sostegno sociale strutturale è un buon indice di riduzione della  mortalità

Le statistiche dimostrano che gli anziani con pochi amici o parenti tendono ad avere un tasso di mortalità maggiore di coloro che hanno molti amici e parenti.

Risultati simili sono stati ottenuti anche per quanto riguarda l’infarto miocardico sugli uomini.

La mancanza del supporto sociale fa aumentare la probabilità di sviluppare malattie.

Probabilmente, questa statistica è spiegabile in base al fatto che alti livelli di supporto sociale favoriscono uno stile di vita più sano, che si riflette in una dieta bilanciata, nel non fumare e in un consumo moderato di alcol.

Oppure, questa statistica è spiegabile tramite un’altra ipotesi: chi ha più amici prova solitamente più emozioni positive e questo impatta notevolmente nella fisiologia di una persona.

Se vuoi conoscere nuovi modi per affrontare in maniera efficace lo stress, confrontati con uno Psicologo.

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