Risolvere un trauma con la meditazione

E’ possibile risolvere un trauma con la meditazione?

Ridurre lo stress e prevenire il trauma con la meditazione

Marijana Milotic

In uno studio indiano di Bhimani e Kowale (2011) è stata studiata l’efficacia delle tecniche di meditazione sullo stress. Come è noto da studi precedenti, lo stress, sia fisico sia mentale, può determinare disagi cardiovascolari, respiratori oltre che a una forte riduzione dell’efficacia del sistema nervoso.

Per verificare l’efficacia delle tecniche di meditazione nella riduzione dello stress sono stati fatti dei test sulle funzioni autonomiche e un questionario sullo stress in un gruppo di 59 studenti. In seguito a questa procedura veniva insegnata una tecnica di meditazione chiamata pranayama, si prescriveva ai partecipanti inoltre di seguire la pratica della meditazione per un’ora al giorno in un periodo di due mesi. Per poter verificare l’effetto della meditazione, a seguito di questo periodo di due mesi, veniva somministrato nuovamente lo stesso questionario sullo stress, e venivano misurate nuovamente le funzioni autonomiche, con l’ipotesi per cui, se il pranayama è efficace esso dovrebbe migliorare le condizioni di salute dei partecipanti.

In questo studio, la meditazione è risultata una tecnica efficace per lo sviluppo del benessere psicologico e fisico della persona. I partecipanti infatti, a seguito del training nell’utilizzo della tecnica, rispondevano di avere meno frequentemente problemi come costipazione, diarrea, di provare gelosia, emicrania, irritabilità, di sentirsi soli o sotto pressione, di avere difficoltà a dormire, difficoltà di concentrazione, e rispondevano con punteggi medi più alti a domande come “sei felice”?

Tutti questi risultati possono essere condotti ad un‘ interpretazione: le tecniche di respirazione e meditative possono migliorare le condizioni relative alla gestione dello stress. Risultati paragonabili sono stati ottenuti anche dalla risposta autonomica. Secondo Sengupta, ci sono una sempre maggiori ricerche che dimostrano che le tecniche di meditazione pranayama possano intervenire nella regolazione del sistema ipotalamo-ipofisi-corticosurrente (HPA), sistema alla base della gestione dello stress. In particolare, secondo una rassegna di ricerche di Kirkwood, l’efficacia della meditazione nei confronti dello stress è ben definita. Altri studi invece mostrano come un rilassamento basato sullo yoga possa normalizzare le funzioni autonomiche (Pilkington et al., 2005). Altre ancora (Michalsen et al., 2005; West et al., 2004) mostrano come lo yoga porti a una riduzione del cortisolo salivare, un indicatore che è fisiologicamente alto quando si è di fronte ad un evento fortemente stressante, altre ricerche mostrano una riduzione dell’epinefrina e della norepinefrina (Selvamurthy, 1998). Tutti dati che suggeriscono che, sebbene non sia del tutto chiaro il meccanismo, lo yoga ha un effetto sull’asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene. Si può affermare dunque con relativa certezza l’efficacia delle tecniche immaginative, dell’ipnosi e della mindfulness nel rendere più resiliente la risposta immunitaria fisiologica di fronte ad un evento stressante.

Maggiore resilienza da un punto di vista fisico è sicuramente collegata ad una maggiore resilienza da un punto di vista psicologico. Solitamente, tuttavia, tali pratiche sono provate dalla persona in età adulta (sebbene non siano assenti studi ed applicazioni su campioni di bambini ed adolescenti). Come accennato ad inizio paragrafo, tuttavia, l’uso di queste tecniche può essere d’aiuto anche a seguito dello sviluppo di un evento traumatico come un maltrattamento infantile o un abuso. Come scrive Peebles (2008, p.648) l’utilizzazione dell’ipnosi per il trattamento di eventi traumatici è frequente già dalla fine dell’Ottocento ed oggi deve essere “focalizzata con attenzione e utilizzata con l’obiettivo di includere il rafforzamento della regolazione di se, dei confini interni ed esterni, dell’amplificazione degli aspetti di cura della relazione terapeutici, dei confini tra passato e presente e della scelta”, tutti fattori di cruciale importanza quando si è di fronte agli esiti di un abuso o di un maltrattamento infantile. Quando si tratta un problema di origine traumatica occorre ricordarsi che l’ipnosi è solamente uno dei vari strumenti che possono aiutare il superamento del problema. La mente della persona che subisce un abuso è spesso definita come una mente traumatizzata, frammentata. Una delle tecniche utilizzate per far riemergere il trauma è chiamata tecnica di esplorazione ideodinamica dell’inconscio (Cheek & Rossi, 1988) si basa sull’utilizzo dei segnali ideomotori (segnali che il corpo da in maniera inconscia) per far emergere le caratteristiche dei traumi nascosti. A seguito dell’esplicitazione del trauma l’obiettivo del terapeuta è quello di ristrutturare il trauma in modo tale da ridurre il suo potenziale negativo sulla persona.

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