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La comunicazione non verbale durante il colloquio di lavoro: metodi per passare

Che cos’è la comunicazione non verbale e perché dovresti prendertene cura durante il colloquio di lavoro

La comunicazione non verbale è l’insieme di tutte le parti della comunicazione ad eccezione della parola. La definizione di comunicazione non verbale comprende quindi una grande varietà di elementi come:

Questi elementi sono determinanti perché costruiscono la tua prima impressione.

E questo è fondamentale perché in un colloquio di lavoro devi innanzitutto ispirare fiducia al valutatore.

Posso dirti la verità? I selezionatori del personale dovrebbero focalizzarsi in prima battuta sulle tue competenze.

Allora perché il linguaggio del corpo è importantissimo?

Il linguaggio del corpo ti rappresenta, spiega chi sei al selezionatore

Il contesto della selezione del personale non offre spesso una condizione di svantaggio. In un contesto in cui a fronte di poche posizioni lavorative, il selezionatore del personale si trova tante volte a fare scrematura. In termini di base, specialmente le prime interviste sono focalizzate nell’eliminazione dei profili meno utili.

Nel colloquio di lavoro, la prima impressione è fondamentale.

Sono infatti necessarie più informazioni positive per recuperare una prima impressione negative, rispetto alle negative necessarie per distruggere una buona prima impressione.

La nostra mente funziona così, perché è più reattiva all’evitamento del dolore che al raggiungimento di un risultato positivo.

E in selezione del personale in fondo è un po’ così. Assumere una persona che poi si rivela poco utile o addirittura dannosa ha dei costi molto elevati.

Cosa osserva il selezionatore durante il colloquio di lavoro?

Occupandomi da anni di corsi di comunicazione non verbale sia in Italia che in molte nazioni europee ed extra-europee, questa domanda mi viene formulata moltissime volte?
E’ infatti alto il desiderio di capire come aumentare le proprie possibilità di passare un colloquio di lavoro col massimo dei risultati. Però la risposta non è semplice per una serie di motivi.

Intanto, la risposta non è unica. Il compito di selezionare il personale non ha una regolamentazione interna, di fatto chi ti intervista potrebbe avere un background molto diverso. Non è detto che sia uno psicologo e in ogni caso non è detto che abbia una formazione specifica nel linguaggio del corpo.

Alla fine, parliamoci chiaro, ad avere una preparazione specialistica su questo argomento sono in pochissimi. Esistono poche certificazioni in merito ed anche sulle applicazioni dei metodi più scientifici potremmo dibattere.

I tre tipi di selezionatori del personale e cosa osservano nella comunicazione non verbale

  • durante il colloquio di lavoro, potresti avere un selezionatore del personale poco esperto di linguaggio del corpo, che come tutti si fa guidare dalla prima impressione generale. Come tutti, osserva il linguaggio del corpo. E’ qualcosa che facciamo tutti perchè scritto nel nostro bagaglio innato. In questo senso, esistono delle regole per fare una buona prima impressione che valgono per tutti.
  • potresti avere un selezionatore che utilizza delle griglie di base o dei luoghi comuni sul linguaggio del corpo. Attenzione, alcuni di questi potrebbero essere completamente inattendibili in verità, ma pesare sulla tua scelta. In altre parole, potresti avere una persona preparata ai miti del linguaggio del corpo. è utile conoscerli per evitarli
  • infine hai il selezionatore preparato, che utilizza il linguaggio del corpo nel colloquio di selezione, è in grado di contestualizzarlo, ma ne conosce anche i limiti. Non lo usa a sproposito o come se fosse un mezzo per “leggere la mente”

Vediamo come possiamo comportarci in ognuno dei tre casi

I miti della comunicazione non verbale nel colloquio di selezione

Ne avrai letti probabilmente anche tu, se ti sei imbattuto nel tema nel linguaggio del corpo da utilizzare durante la selezione del personale.

Perché te ne parlo nonostante siano dei miti non scientifici?

Semplicemente perché il selezionatore stesso potrebbe ritenerli veri e quindi considerarli segnali di attendibilità.

Ecco i miti che mi è capitato di sentire sia dai candidati che da selezionatori del personale e che non hanno alcun valore scientifico:

  • bisogna avere le braccia disincrociate. Chi utilizza le braccia conserte è chiuso
  • chi utilizza la cravatta rossa è bravo a catturare l’attenzione su di sé
  • vestirsi di blu tranquillizza il selezionatore del personale
  • osserva negli occhi il selezionatore, così infonderai sicurezza
  • siediti con le spalle in avanti per dimostrare interesse nella posizione lavorativa
  • se il candidato guarda in alto a destra, mente

Chiudere le braccia: cosa significa?

L’utilizzo del segnale braccia chiuse ha un significato nel linguaggio del corpo ma non andrebbe sovrastimato. E certamente non è un indicatore di personalità.

Effettivamente a parità di condizioni avere le braccia chiuse riduce le possibilità di chiudere positivamente una negoziazione.

Di fatto, le persone che chiudono le braccia in un particolare momento della conversazione potrebbero voler esporre un segno di chiusura in riferimento ad una domanda specifica.

Ma il segnale va contestualizzato. E’ davvero poco utile scartare una persona perché ha le braccia chiuse. Anche perché quello potrebbe essere semplicemente un suo modo di fare.

Ad ogni caso, non ti consiglio di chiudere le braccia, anche perché banalmente il selezionatore potrebbe considerarlo un segnale negativo

Osservare il selezionatore negli occhi: funziona?

“Guardalo negli occhi, così dimostri sicurezza”. Mi sembra un consiglio che si può dare ad un pugile quando sale sul ring. In ogni caso il contatto visivo pesa.

Pesa perché il contatto visivo è un modo per evidenziare quello che stiamo dicendo.

Il problema è quando alcuni candidati prendono il consiglio alla lettera. Non esagero, mi è capitato di avere candidati che mi fissavano durante l’intera durata del colloquio.

Questo è sconsigliabile, considerato da molti come minaccioso ed invadente.

Utilizza il contatto visivo quando vuoi sottolineare alcuni punti del tuo discorso. Siano vantaggi, punti di forza, progetti passati e risultati raggiunti durante precedenti attività lavorative. Non utilizzarlo sempre, potrebbe influire negativamente. Anche un uso molto scarso del contatto visivo, peggiora la tua percezione.

Consigli su come vestirsi durante il colloquio di lavoro

Esiste anche un ampio dibattito su come vestirsi durante il colloquio di lavoro.

L’abbigliamento è in effetti un elemento della comunicazione non verbale, non essendo basata su un contenuto verbale.

Vestirsi bene, per quanto sia un elemento interessante o meno per te, ha un peso nella selezione. Personalmente non presto molta attenzione a questo elemento, ma il tuo selezionatore potrebbe farlo, per questo è sempre consigliabile un vestito elegante ed un aspetto molto curato.

Ma attenzione a non esagerare, il punto di focalizzazione durante una selezione del personale non deve essere il tuo vestito, ma il tuo contenuto e le tue competenze.

Ho condotto colloqui di selezione del personale per banche di promotori finanziari, un contesto in cui l’abbigliamento è spesso molto curato. Ho visto persone presentarsi in selezione con abiti neri completi ad Agosto. Non so come potessero sopravvivere al caldo oggettivamente.

Ma alla fine di questa mia esperienza mi sono chiesto.
Ha più status chi si presenta al colloquio con l’abito iper-elegante o quello che non ha bisogno di farlo e arriva in polo?

A volte chi si presentava in polo gestiva un portafoglio clienti molto maggiore di chi si presentava elegantissimo.

Dove guardi? La teoria dei movimenti oculari della PNL

Una antica teoria chiamata Programmazione Neurolinguistica basa uno dei suoi assunti fondamentali sulla teoria dei movimenti oculari. Questa teoria – mai verificata con uno studio basato sulla revisione dei pari – afferma che la direzione dei movimenti oculari sia predittiva dei processi di pensiero del tuo interlocutore?

Bello?

Si, se fosse verificato da studi indipendenti. I dati rivelano che fondamentalmente non ci sono evidenze scientifiche.

Ma il colpo di scena è il seguente. Questa teoria afferma che la direzione dello sguardo in alto a destra o lateralmente a destra indica il pensiero di tipo costruito, immaginario.

E da qui si apre il vaso di Pandora. Sono moltissimi gli esperti che hanno interpretato queste parole come. Chi immagina dice il falso. Se ti chiedo delle tue esperienze passate ed adotti un processo di pensiero costruito, allora lo stai inventando.

Gli autori di PNL non hanno mai scritto nei loro testi che usare un pensiero costruito significa mentire. In ogni caso, nessuno lo ha mai dimostrato. Il problema è che potresti incontrare un selezionatore che ci crede e magari valuta come poco attendibili alcune tue affermazioni. Usa una buona porzione di contatto visivo col tuo interlocutore per evitare un uso massivo di movimenti oculari. Oppure, oscilla il tuo sguardo tra occhio destro ed occhio sinistro. Questo può catturare diversamente l’attenzione del selezionatore.

Se vuoi capire di più sul linguaggio del corpo e la sua efficacia di consiglio di vedere questo corso gratuito di comunicazione non verbale, con degli utili suggerimenti per il colloquio di selezione.

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