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Revenge porn: elementi di psicologia e prevenzione secondo Roberta Bruzzone

Abbiamo intervistato Roberta Bruzzone sul fenomeno del Revenge porn (psicologia), enucleando gli elementi chiave di vittimologia, caratteristiche dell’offender e strategie di contrasto al fenomeno.

 

Che cos’è e come è punito il revenge porn

Il reato di Revenge Porn riguarda la diffusione illecita di materiale, immagini o video sessualmente esplicito. Il nostro paese ha introdotto il reato di Revenge Porn recentemente parliamo dell’agosto 2019, prevede una pena da 1 a 5 anni di reclusione, una multa da 50000 a 15.000 euro per tutti coloro che divulgano o vengono in possesso e poi cedono immagini o video che riguardino, che rappresentano la sfera intima e sessuale in particolare di un’altra persona che non ha prestato il consenso per tale diffusione.

Le aggravanti del revenge porn

È previsto un aggravante nei casi in cui a divulgare con il preciso obiettivo di creare documento quindi danneggiare la vittima, sia
stata persona con la quale la vittima è legata da relazione affettiva quindi coniuge, ex coniuge, ex compagno e quant’altro.

E chiaramente ancor di più c’è un aggravante che riferisce proprio all’utilizzo di mezzi informatici per garantirsi la maggior divulgazione di questo tipo di contenuti.

Ritengo molto importante questo passaggio a livello normativo nel nostro paese che ha introdotto appunto il reato di Revenge Porn con il 612 ter, perché purtroppo ormai è una piaga ormai frequentissima e diciamo che con l’avvento dei social la diffusione di massa dei social media una strada molto veloce per danneggiare a volte anche in maniera irreparabile, l’immagine, la reputazione di una vittima è proprio quella di mettere in qualche modo a disposizione gli aspetti della sua intimità in maniera tale che dopo abbia grosse problematiche legate alla sua vita nel quotidiano insomma.

Abbiamo avuti anche casi recenti, ancor prima dell’introduzione del reato ma che di fatto oggi sarebbero sicuramente puniti per l’articolo 612 ter che effettivamente hanno mostrato quanto la divulgazione di queste immagini abbiano un impatto devastante nella vita.

I casi di revenge porn

Io mi sono occupata molto spesso di questi casi soprattutto negli ultimi 5 anni, prima che tecnicamente il reato di Revenge Porn venisse introdotto. Mi sono occupata di questi purtroppo anche in relazione a soggetti minori coinvolti in queste vicende, alcuni di questi casi hanno riguardato delle ragazze che avevano fatto parte di una chat, all’interno della quale erano state messe a disposizione volontariamente da queste ragazze tutte minorenni, dei contenuti diciamo delle foto che le retraevano in pose sessuali più o meno esplicite ma comunque con una chiara connotazione sessuale e poi si sono viste sottrarre queste fotografie in maniera
chiaramente malevola e poi purtroppo sono entrate a far parte di un circuito ben più ampio, addirittura arrivando nelle mani di pedopornografi  insomma per cui questo è uno dei casi più recenti e più gravi.

Poi numerosi casi di giovani donne soprattutto che si sono fidate della persona sbagliata, in alcuni casi queste persone erano legate da vincolo affettivo con quello che poi sarà il soggetto che le perseguiterà tramite la divulgazione di queste immagini e hanno ceduto queste immagini, diciamo le hanno scambiate inizialmente in maniera volontaria ovviamente erano immagini che erano destinate nelle maniere private invece dopo la fine della relazione che di solito loro hanno preso e che l’altra persona non ha gradito, si sono viste mettere in piazza con questo tipo di sistemi attraverso soprattutto la creazione di account falsi sulle piattaforme più diffuse
Facebook, Instagram e quant’altro, con il preciso obiettivo di danneggiare le vittime.

Un caso di revenge porn in età adulta

In un altro caso una signora non giovanissima, sulla quarantina, ha subito un danno enorme da parte dell’amante perché lei aveva instaurato una relazione clandestina con questa persona prevalentemente attraverso lo scambio di immagini intime online, e una volta terminata questa relazione perché lei in qualche modo non voleva portarla avanti quest’uomo ha inviato a tutta una serie di persone delle sua sfera amicizie e anche in ambito lavorativo, tutta una serie di video che le retraevano insieme e quindi anche questo è un fatto di qualche giorno fa.

È stata fatta la denuncia e io ho fatto la parte relativa al danno patito da questa donna perché chiaramente poi ha avuto anche delle riflessioni importanti sull’aspetto della sua vita quotidiana e anche di tipo relazionale e matrimoniale.

Come prevenire il Revenge Porn

Se consideriamo lo scenario già avvenuto, c’è già stata la produzione di materiale intimo sessualmente esplicito, e questo materiale molto spesso viene condiviso inizialmente dalla vittima in maniera volontaria.

Diciamo che oggi questo comportamento di video riprendersi nei momenti intimi, fotografarsi in tali circostanze e condividere questo materiale e già a mio modo di vedere una scelta molto rischiosa.

Invito sempre tutti quanti a riflettere perché il Revenge Porn non riguarda solo le donne anche se prevalentemente è una problematica legata molto di più alle vittime di sesso femminile. Indubbiamente un aspetto centrale e di far riflettere le persone e portarle a riflettere sull’opportunità oggi come oggi di condividere materiare di questo genere.

Cosa fare dopo aver scoperto di essere vittima di revenge porn

Una volta avvenuto il danno purtroppo una volta resasi conto che il materiale sta iniziando a girare l’unica possibilità oggi e di rivolgersi immediatamente alla polizia postale o comunque alle forze dell’ordine.

Mi riferisco alla postale perché chiaramente hanno una competenza di tipo specialistico anche su queste  materie e attivarsi per chiedere l’immediata rimozione dal provider dei contenuti che la riguardano.

A volte questo è possibile farlo in maniera abbastanza celere altre volte se il provider non è in Italia diventa davvero
complesso riuscire a farlo.

Attenzione sul punto a sedicenti organizzazioni, aziende o quant’altro che promettono la rimozione in tempo rapidissimo di questi link, sostenendo che sia possibile farlo attraverso procedure di loro proprietà perché sono assolutamente menzogne e anzi molte vittime rischiano oltre al danno rischiano di essere truffate da sedicenti organizzazioni che promettono soluzioni lampo ma che in realtà non sono assolutamente in grado di effettuare.

Gli effetti psicologici più comuni per le vittime di revenge porn: il trauma

Molte delle vittime di questo tipo di condotte vanno incontro a quella che è una sintomatologia sovrapponibile a un vero e proprio disturbo post traumatico, quindi alcune di loro hanno grosse problematiche a tornare alla loro vita normale subentra un vissuto di vergogna, di inadeguatezza, di paura, di essere giudicati negativamente e di conseguenza comincia ad instaurarsi una serie di risposte ansiose anche per situazioni diciamo di scarso allarme fondamentalmente.

Vivono nella costante paura che altri abbiano visto quello che le ha riguardate, che altri possono avere una valutazione negativa su di loro temono di perdere degli aspetti importanti della loro vita attuale.

Magari il nuovo compagno piuttosto che in alcuni casi la situazione lavorativa.

Quindi sviluppano davvero una sintomatologia post traumatica concentrata in particolare su una serie di comportamenti di evitamento dei contatti con gli altri, e contestualmente cominciano a comparire sintomi di altro tipo legati all’alterazione del ciclo sonno veglia, alcune volte anche alterazioni importanti sostanzialmente sotto profilo alimentare e non riesce a mangiare regolarmente, c’è chi invece sfoga nel cibo questo tipo di ansia.

Gli effetti del revenge porn sulla sfera intima e sessuale

Però le problematiche maggiori sono legate alla sfera intima perché si sviluppa anche una paura, una resistenza nel portare avanti la propria intimità con un’altra persona, teme anche li di essere registrata, riprese e nuovamente esposte.

Principalmente sintomi di tipo ansioso e depressivo, in alcuni casi abbiamo anche registrato l’emersione di ideazioni suicidarie. È stato molto importante arrivare all’introduzione del reato 612 ter perché prima di tale data i comportamenti di questo genere venivano puniti come comportamenti diffamatori con tutta una serie di sanzioni molto più lievi rispetto a quelle previste adesso.

Come la legge italiana sul revenge porn ha cambiato la situazione

Non c’era la consapevolezza della gravità del danno patito dalla vittima mentre l’introduzione di questo nuovo reato effettivamente in qualche modo da la possibilità alla vittima di tutelarsi in maniera più  efficace prevede espressamente la possibilità che questo reato rientri in una corsia preferenziale che possa essere quindi affrontato con maggiore velocità dalle forze di polizia.

E questo è un altro elemento di grande vantaggio sotto profilo del contrasto a questo genere di scenario, e anche aumentata la consapevolezza della gravità di questa condotta però è aumentata perché il numero di casi di questo tipo sono drasticamente in aumento.

Revenge porn: il caso di Tiziana Cantone

Ci siamo resi conto che alcune vicende molto note anche a livello nazionale come ad esempio la vicenda di Tiziana Cantone, dove per altro è una scena complessa non di univoca lettura dal punto di vista giudiziario perché ci sono stati una serie di passaggi dovute anche alle condotte di Tiziana relativamente a quello che poi è accaduto.

C’è questo processo in corso che sta per concludersi dove se Tiziana fosse rimasta in vita per un capo d’imputazione probabilmente sarebbe stata sotto processo anche lei, quindi c’era una serie di passaggi complessi in questa vicenda.

Certamente però che cosa è successo che la divulgazione di immagini intime, che chiaramente non era in linea con i desideri della vittima come nel caso di Tiziana a certamente prodotto delle conseguenze sul piano psichico, nel suo caso divenendo una sorta di bersaglio sia a livello nazionale e internazionale.

I video veramente li avevano visti davvero un numero impressionante di persone, questa angoscia in lei ha scatenato una risposta autodistruttiva purtroppo arrivando alla scelta suicidaria, non è così infrequente nelle persone di Revenge Porn il cominciare a riflettere in quella direzione cioè di sottrarsi all’angoscia, alla gogna pubblica attraverso la morte.

I danni causati dal revenge porn

Quindi è un comportamento quello del Revenge Porn, un reato che effettivamente mette a serissimo rischio la salute mentale
della vittima e purtroppo è proprio questo l’obiettivo di chi pubblica queste immagini, di creare più danno possibile all’interno di una strategia persecutoria vera e propria.

Quindi la creazione, l’introduzione del reato di Revenge Porn è stato un passaggio fondamentale perché a dato anche la possibilità di affrontare con maggiore consapevolezza questi tipi di scenari e soprattutto di dire alle vittime con forza di denunciare perché è possibile contrastare questi comportamenti.

Revenge porn: le caratteristiche dell’offender

La maggior parte dei soggetti ha un’impronta di tipo narcisistico, di solito sono persone che non tollerano la frustrazione di aver subito un NO, quindi magari l’interruzione di una relazione a vario titolo sia alla luce del sole che clandestina, sono soggetti
solitamente privi di empatia e che leggono in qualche modo un rifiuto come una sorta di ferita narcisistica da lavare in maniera più dolora possibile per la vittima.

La maggior parte di loro sono soggetti che dal  punto di vista personologico sono improntati in maniera narcisistica, soggetti immaturi anche dal punto di vista relazionale, soggetti che una volta in qualche modo finita la relazione non vogliono fare un passo
indietro, vivono evidentemente di un controllo sulla partner.

Se non possono averla loro cercano di svalutarla nella maniera più terribile e irrimediabile possibile, chiaro che in un contesto come quello Italiano e non solo in cui effettivamente la svalutazione della donna passa molto spesso attraverso temi di tipo sessuale.

L’idea che tutte le persone di una certa cerchia o addirittura in maniera indifferenziata possono avere accesso a momenti intimi in cui di solito la vittima viene ripresa in situazioni sessualmente esplicite e chiaro che sotto profilo di svalutazione della vittima è indubbiamente un processo molto efficace.

Però ripeto che mettere in campo una cosa di questo tipo bisogna avere dei tratti personologici specifici, ripeto:

  • immaturità
  • propensione a deresponsabilizzarsi rispetto a certe condotte
  • assenza di empatia
  • e un forte desiderio rivendicativo che di solito alberga nelle personalità di tipo narcisistico.

Il ruolo della manipolazione mentale nel Revenge Porn

Non ho ancora dati scientifici definitivi però sulla scorta di quello che ho avuto modo di esaminare in questi anni, posso fare questa
considerazione a mio modo di vedere sufficientemente affidabile ossia: quasi sempre dietro una storia di Revenge Porn c’è un soggetto che poi è l’offender fondamentalmente che è un manipolatore, che è stato manipolatore, che ha manipolato la vittima in diversi momenti, che ha fatto in modo e maniera tale da ottenere dalla vittima anche la disponibilità a farsi riprendere in momenti intimi, quando magari questo tipo di attività non faceva parte delle fantasie della vittima o del suo in qualche modo bagaglio culturale o valoriale.

Quindi la portata a fare qualche cosa in modo lontano da quello che era il suo sentire o dalle sue fantasie sessuali.
Nel contempo questo è una misura del suo potere nei confronti della vittima, quindi il materiale che viene prodotto che poi verrà divulgato successivamente molto spesso per vendicarsi dalla vittima, in realtà già esso il frutto di una manipolazione molto spesso, di tipo affettivo che porta la vittima ad accondiscendere da quella richiesta anche se non ne ha tutta questa voglia e tutto questo piacere.

Le relazioni tossiche nel caso di pornovendetta

È all’interno ormai di una relazione tossica, per cui ormai è convinta che se non farà questo perderà il manipolatore quindi questo è la forza a mettere in campo delle condotte che non sono nel suo sentire.

Questo porta poi inevitabilmente a saper riconoscere il prima possibile un soggetto con queste caratteristiche, ripeto quasi sempre dietro un soggetto che divulga informazioni intime di un’altra persona per vendicarsi per fare del male c’è un soggetto con tratti narcisistici e di solito manipolatori per cui oggi la vera battaglia da vincere e cercare di comprendere il più velocemente possibile se abbiamo un soggetto con queste caratteristiche.

Perché una relazione con un soggetto con queste caratteristiche è destinata a produrre delle conseguenze una volta cessata, finita che avranno un peso nella vita della vittima.

Se durante questa relazione è stato anche prodotto materiale sessualmente esplicito chiaro che il primo passo che farà l’offender una volta terminata la relazione è cercare di vendicarsi, punendo la vittima e trasformandola nello zimbello di tutti, soprattutto dal punto di vista sessuale svalutandola il più possibile.

Come liberarsi dei manipolatori affettivi

Oggi la vera sfida è riconoscere velocemente i manipolatori affettivi.

Come farlo?

Beh, ci sono diversi strumenti per poterlo fare.

Bisogna concentrarsi sui loro comportamenti non su quello che dicono perché sono straordinariamente abili a usare, toccare i tasti giusti dal punto di vista verbale, sono abili a manipolare le trappole verbali sono infinite.

Sono soggetti concentrati sui loro bisogni, quindi dobbiamo insegnare alle persone se le altre hanno davvero ha a cuore il suo bene oppure no perché la maggior parte di questi soggetti fin dall’inizio sono improntate a:

  • controllare
  • isolare
  • depotenziare la vittima
  • svalutarla
  • farla piombare sempre di più all’interno del perimetro del controllo da parte del manipolatore

Quindi attenzione a tutte quelle condotte, comportamenti che molte donne spacciano ancora oggi come interesse, quando invece sono già segnali di allarme.

Uno fra tutti è il fatto stesso di chiedere ad una donna di produrre materiale di questo genere anche se è ben chiaro al soggetto che la donna questo tipo di attività non lo vuole fare.

Il sexting, ovvero la condivisione consensuale di materiale intimo e sessuale è in aumento, quali sono le possibili implicazioni per il revenge porn nel futuro

Questo è già un segnale da cogliere. I dati sul sexting purtroppo non ci consentono di essere ottimisti sull’evoluzione del fenomeno del Revenge Porn.

Purtroppo le persone sottostimano in maniera veramente preoccupante i rischi associati alla produzione fai da te di materiale di questo tipo e soprattutto alla condivisione di questo materiale perché una volta ceduto ad altri anche se si pensi che quell’altro lo tenga per se in realtà come abbiamo scoperto molto spesso è una via speranza molto vana quella che questo materiale rimanga circoscritto all’interno di certi perimetri controllabili.

Quindi purtroppo il sexting è in qualche modo il comportamento satellite che mi porta a pensare che ci sarà un’esplosione del Revenge Porn estremamente virulenta nell’immediato futuro.

Quindi quello che stiamo vedendo ora non è altro che la punta dell’iceberg, purtroppo ripeto i comportamenti di sexting legati appunto alla produzione fai da te e alla divulgazione di materiale sessualmente esplicito molto diffuso fra i minori ed è in qualche modo il segnale che mi dice che purtroppo la consapevolezza sui rischi legati a questa condotta sono ancora estremamente disfunzionali, quindi purtroppo ritengo che il Revenge Porn abbia modo di crescere ancora di più in maniera esponenziale nei prossimi mesi, sicuramente nei prossimi anni se non si arginerà questa propensione a sbandierare la propria intimità perché questo è un aspetto che probabilmente è il vero elemento dove concentrarsi.

Gli psicologi delle scuole ed il loro ruolo di prevenzione per fenomeni di pornovendetta e cyberbullismo

Questa è un epoca dove a mio modo di vedere l’unico strumento che può avere la scuola è chiamare in campo gli specialisti.

Gli psicologi in ambito scolastico oggi non sono solo uno strumento utile a mio modo di vedere sono uno strumento indispensabile. È una figura che dovrebbe fare il suo ingresso poderoso all’interno dell’istituto scolastico e che può essere spesa in maniera veramente funzionale in tanti ambiti diversi e che può soprattutto aiutare a veicolare certe tematiche nella maniera più funzionale per poter aumentare la percezione del rischio rispetto a certe condotte.

Probabilmente un insegnante non è formato per fare questo, lo psicologo ha gli strumenti per poter toccare le giuste corde quando va a parlare di questi temi non solo il disagio psicologico tra i minori si sta purtroppo manifestando in maniera sempre più preoccupante e la figura dello psicologo a scuola oggi ripeto credo sia davvero indispensabile.

Cioè non è più un problema di capire quando ma ormai dovrebbe essere la regola e allo psicologo scolastico dovrebbero essere affidati compiti complessi fondamentali proprio per garantire il benessere psicologico e intercettare il più rapidamente possibile l’emersione di aspetti disfunzionali sia del singolo studente ma anche della gestione della classe ad esempio.

Quindi ben venga lo psicologo scolastico davvero possa essere presidio estremamente prezioso per l’istituzione scolastica e mi auguro che ci sia apertura se ne parla da molti anni ma purtroppo non in maniera così puntuale non così capillare ma questa è un epoca in cui la psicologia a scuola deve fare il suo ingresso e il prima possibile.

Minacce e estorsioni contro la vittima, come affrontarle

Il grosso problema del Revenge Porn e che appunto nella fase precedente assistiamo molto spesso a tutta una serie di aspetti estorsivi nei confronti della vittima sia sotto profilo economico che non sono rari i casi in cui alla vittima vengano chieste somme di denaro per bloccare la divulgazione del materiale che la riguarda.

Altre volte soprattutto nei minori l’utilizzo del precedente materiale prodotto viene utilizzato per portare la vittima ad assecondare ulteriore richiesta di tipo sessuale e lo vediamo molto spesso con i pedofili online fondamentalmente quando riescono ad ottenere materiale sessuale dalla vittima, poi utilizzano il materiale per costringere la vittima ad andare ben oltre.

La stessa cosa avviene anche con le vittime adulte, quindi qual è il grosso problema, che molte di loro non denuncia subito, quindi oltre a poi patire la conseguenza, si calcola che l’80% delle minacce di Revenge Porn si concretizzino.

Quindi se qualcuno segnala l’intenzione punitiva di pubblicare materiale di questo genere non sono minacce vane poi lo fa davvero.

Ecco perché il mio consiglio è quello di rivolgersi subito senza indugio alle forze di polizia in modo tale possono intervenire in una fase precoce in cui il soggetto ancora non ha divulgato il materiale e possa essere fermato in tempo.

Quindi assecondare le richieste
minatorie o estorsive di un soggetto con queste caratteristiche normalmente non assicura.

Anzi di solito un elemento che peggiora la situazione e non impedisce al soggetto di dare sfogo concreto alla sua minaccia ossia quella di divulgare il materiale che riguarda la vittima e danneggiarla nella maniera peggiore possibile.

La denuncia va fatta subito appena sentite puzza di bruciato

Il progetto europeo contro la pornovendetta

Abbiamo condotto questa intervista per il progetto Erasmus+ approvato dalla Commissione Europea “Effective strategies for combating revenge porn”

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