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Corteccia orbitofrontale: funzioni ed emozioni

Prima di addentrarci in questo articolo che ti permette di capire le funzioni della corteccia orbitofrontale e la relazione con le emozioni. Ti consiglio di approfondire questi elementi generali sulle emozioni:

A che cosa serve la corteccia orbitofrontale (funzioni)

Come accennato in precedenza, varie strutture cerebrali sono coinvolte nella cognizione sociale e nella nostra capacità di comprendere le intenzioni e il comportamento di coloro che ci circondano.

Se vogliamo migliorare la nostra comprensione dei disturbi psicologici come il disturbo dello spettro autistico, allora dobbiamo identificare come il cervello elabora la cognizione sociale.

In termini semplici, la cognizione sociale comporta la percezione e l’interpretazione di un’ampia varietà di stimoli.

La nostra capacità di percepire aspetti delle espressioni facciali, come il movimento dello sguardo e della bocca, si basa sull’attività nella corteccia temporale superiore.

D’altra parte, la nostra capacità di comprendere gli obiettivi e le intenzioni delle persone è associata all’attività alla giunzione dei lobi temporali e parietali del cervello (Van Overwalle, 2009).

L’amigdala partecipa a un’analisi più complessa delle espressioni facciali ed è focalizzata sul rilevamento delle minacce.

Il nostro processo decisionale sociale e la nostra capacità di comprendere il punto di vista di un’altra persona comportano attività nella corteccia orbitofrontale del cervello.

Corteccia orbitofrontale: il suo ruolo nelle decisioni

La corteccia orbitofrontale è importante nelle decisioni che devono essere prese ponderando il valore relativo di diverse opzioni e decidendo quale sia preferibile.

Le ricerche condotte con pazienti con danni alla corteccia orbitofrontale hanno dimostrato che questi soggetti presentano deficit nelle attività di gioco che richiedono di tenere conto dell’utilità di strategie diverse per massimizzare il potenziale di guadagno.

Il ruolo delle emozioni nella corteccia orbitofrontale

La corteccia orbitofrontale svolge un ruolo significativo anche nell’emozione, attraverso la sua interconnessione con strutture limbiche come l’amigdala, che sono considerate importanti nel modo in cui viviamo le emozioni.

È stato suggerito che la corteccia orbitofrontale è specificamente coinvolta nell’equilibrare i cambiamenti corporei associati alle emozioni, come la sensazione nervosa che si verifica nello stomaco che è collegata all’ansia.

Questa ipotesi è stata supportata mediante esperimenti con pazienti con danno alla corteccia orbitofrontale.

Nell’esempio sopra citato, con individui che hanno fatto scelte rischiose nelle attività di gioco, non hanno mostrato segni di ansia mediante gli indicatori di misura della conduttanza cutanea.

I soggetti sani di controllo hanno fatto meno scelte rischiose di fronte all’opzione di fare una scelta rischiosa e hanno mostrato un aumento della conduttanza cutanea. La cosa importante da notare qui è che le persone con danni alla corteccia orbitofrontale sono consapevoli di quali scelte sono rischiose, ma continuano comunque a farle.

Le funzioni della corteccia orbitofrontale nei processi di ricompensa e gratificazione

Ciò che è importante notare sulla corteccia orbitofrontale è che è coinvolto nel controllo degli impulsi e nella gratificazione ritardata.

Gli studi hanno dimostrato che un danno a quest’area può produrre un comportamento antisociale. Come nel caso di Phineas Gage sopra menzionato, che ha subito un incidente nel lobo frontale, il suo caso illustra la localizzazione di funzioni cognitive di ordine superiore nel lobo frontale.

I risultati del caso di Gage sono coerenti con i risultati moderni delle ricerche condotte in merito al danno al lobo frontale.

Le persone con danni alla corteccia prefrontale dorsolaterale sperimentano:

  • apatia
  • cambiamento di personalità
  • mancanza della capacità di pianificare 

Le persone con danni alla corteccia orbitofrontale sperimentano:

  • disturbi emotivi
  • impulsività.

L’importanza di questi risultati sarà discussa anche nel prossimo capitolo, dove la rabbia e le emozioni negative saranno esaminate in dettaglio e saranno discusse lungo il paradigma del comportamento antisociale.

Come i risultati della ricerca hanno dimostrato, le persone che mostrano un comportamento antisociale estremo, inclusi gli assassini seriali, mostrano spesso danni alla corteccia orbitofrontale.

Come approfondire i temi sulla corteccia orbitofrontale

 

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